...che cos'è TAZ? Taz è innanzitutto un vortice, una tromba d'aria, il mulinello che si forma quando togli il tappo a una vasca d'acqua stagnante. Taz è ritmo, armonia, movimento. Taz è bello solo quando si muove: se si ferma, Taz ritorna quello che è, un nanerottolo bruttino e ripugnante. Taz è irrefrenabile e chiassoso, entusiasta e imbranato, fa tutto e sbaglia sempre. Taz è quello che non vorresti vedere, quello che terresti a debita distanza o fuori da casa tua. È uno sconosciuto a cui chiedere le caramelle. Taz è un gran casino, il caos dove confondersi con gli altri per creare cose nuove, un bombardamento emozionale. Taz è guerra alla menzogna e all'ipocrisia perchè è spontaneo e ignorante, Taz è il tentativo fallimentare di costruirsi un'immagine e quello vincente di uscire dall'ignoranza, è aceto che diventa vino, una ragnatela muffosa che diventa un arazzo nobiliare. Taz è un zona temporaneamente autonoma fatta da chi la vive, un giornale, un happening, un'insurrezione, una carezza. È un'aggregazione spontanea di persone che vuole vorticare fino a perdere i sensi e vomitare. È un gruppo di studenti di Città Studi che vuole ricreare quel fermento politico e culturale che per tanti anni ha contraddistinto le nostre facoltà. Vogliamo un mondo in cui al conformismo si sostituisca la fantasia, un mondo in cui l'uomo e la natura riescano a vivere in armonia, in cui fiorisca il biancospino e l'arucaria vermiglia, e ronzi l'ape monaca fra mille profumi e colori e milioni di specie diverse, e nuoti la balena e l'uomo sappia ascoltare le foglie e chieda scusa alla mucca prima di mangiarla. Non vogliamo un mondo sterile ed efficiente, noi amiamo il chiasso e la fantasia, gli sforzi inutili, le cause perse! Vogliamo che la partecipazione, la generosità e un’idea sostenibile di sviluppo siano il fondamento della società, vogliamo che le persone siano considerate persone e non consumatori.Siamo di sinistra, cazzo! La sinistra vera, lontana dalla sinistra di palazzo fatta di soggetti istituzionali e non di persone, quella sinistra che ha barattato la propria identità in cambio di una poltrona lasSU’ in alto e si rifiuta di prendere posizione anche dove è l'umanità a richiederlo. Il compromesso lo lasciamo a loro. Siamo la vecchia sinistra che "beve il vino e si commuove alle feste popolari" e la nuova sinistra che si autorganizza nei luoghi di produzione per sabotarli.Siamo di sinistra e antifascisti perché sentiamo come un abuso su noi stessi un'ingiustizia contro chiunque altro, perché non sopportiamo una legalità che protegge un sistema basato sulla sopraffazione e sullo sfruttamento, siamo impulsivi ed emotivi, ma questo ci fa sentire più sinceri e meno cinici, più umani del rispetto cieco della legge che ignora l’importanza di ogni singolo individuo.
Crediamo nella libertà, nell'uguaglianza, nella fraternità e nell'amore.Crediamo nella gente e nel diritto personale alla ricerca della felicità in modo consapevole.Il pensiero che ci unisce è il rifiuto dello status quo, vogliamo cambiare la società e la storia: la società alla radice, quanto alla storia... beh poi ci penseremo. Vogliamo praticare il conflitto, porre questioni, informare e prendere posizione laddove ci sembrerà necessario ma sempre con sincerità. Siamo studenti, vogliamo che la cultura esca dalle nostre facoltà e vada a investire una società sempre più ferma e ignorante, fatta di ipocrisie, spettacolo, immagine. Vogliamo essere noi lo spettacolo, uno spettacolo che coinvolga tutti, l'arte totale si sarebbe detto un tempo, vogliamo contribuire a dare ad ognuno i giusti mezzi di realizzarsi. Vogliamo essere la spina nel fianco di chi preferisce l'efficienza ai sentimenti, l'economia alle persone. Perderemo, quelli come noi perdono sempre; il giorno che ci fermeremo, portateci in un campo e abbatteteci.Questo è TAZ! Siamo licheni, aggrappati ai nostri sogni come muschio sulle rocce, sbranati dalle renne del conformismo. Siamo la parola che nasce dal silenzio, come dal bruco la farfalla.Questo è TAZ! E che nessuno debba andarsene via inascoltato!
Que viva Zapata!, noi li odiamo i nazisti dell’Illinois…