Archivio Agosto 2009

[INNSE] AGGIORNATO IL DOSSIER

DOPPIA PUBBLICAZIONE degli "studenti per la innse", a disposizione di tutti:

* il dossier "Giù le mani dalla Innse" aggiornato ad agosto: DOSSIER 31 AGOSTO.pdf .

* lo speciale "Un agosto da leoni", volume 2 del dossier dedicato ai 10 giorni di lotta di questo  agosto che hanno sancito la vittoria degli operai: UN AGOSTO DA LEONI.pdf

NB: per entrambi la copertina è già nel file.

Per info, materiali, contatti: studenti.per.la.innse@gmail.com 

 

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Pubblichiamo anche questo articolo da http://corsari-milano.noblogs.org/ (presente anche su "Un agosto da leoni"):

INNSE: A VINCERE CI SI PRENDE GUSTO

Innocenti, Breda, Falck, Magneti Marelli, Pirelli, Alfa Romeo, O.M., Sit-Siemens, Borletti… Ci fermiamo qui, ma l’elenco potrebbe andare avanti a lungo! Questa era la Milano delle fabbriche e degli operai. Una Milano rude, ma solidale. Una città di conflitti durissimi, ma capace di progettualità. Una metropoli aperta e vitale…e non livida, impaurita e rinchiusa in se stessa come oggi. Allora gli immigrati erano i “terun”. Oggi sono stati rimpiazzati da altri, ma la storia è sempre la stessa. Facili capri espiatori da additare per tutti i mali perché i veri responsabili continuino a farla franca.

Ma poi si sa…

E’ arrivata la ristrutturazione industriale di fine anni ’70 ed i padroni hanno deciso di farla finita con quei “rompicoglioni” delle tute blu. Lentamente, una dopo l’altra, le fabbriche hanno chiuso. Soppiantate da centri commerciali, call-center, atelier di moda e tanti altri elementi della famosa “produzione immateriale”. Gli operai sono stati spezzati nella loro unità e sono scomparsi dalla scena politica. Ovviamente, non hanno cessato di esistere, visto che di fabbriche, specialmente in Lombardia, ce ne sono ancora tantissime. Semplicemente non si parla più di loro. Se non quando muoiono in massa alla Thyssenkrupp di Torino o quando qualcuno di loro viene arrestato con fantasiose imputazioni da anni ’70. Il mondo del lavoro è scomparso dal dibattito pubblico, come se la gente per vivere, avesse trovato modi diversi dal lavoro!

Ma… Ma c’è un ma…

Là dove c’era l’Innocenti con i sui 4.500 operai, tra speculazione edilizia, ponti della tangenziale, enormi capannoni abbandonati c’è una spettacolare realtà produttiva che ancora resiste. Si tratta della Innse-Presse di Via Rubattino 81. Un’azienda metalmeccanica di qualità, capace di produrre elementi del razzo Arianne del Progetto Spaziale Europeo e tristemente ridotta all’osso dall’ignavia dei vari padroni che si sono succeduti negli anni.

Già… I padroni italiani…

Grandi specialisti della privatizzazione degli utili e della socializzazione delle perdite. Gente priva di qualsiasi idea, pronta a puntare solo su appetitosi progetti edilizi (Pirelli Real Estate insegna) e su ardite operazioni finanziarie. Che tanto poi a pagare son sempre gli altri!

Personaggi come Genta… Della serie “prendi i soldi e scappa”. Un imprenditore (?) patrocinato dalla

Lega Nord e dall’ex-Ministro Castelli (ma la Lega non era il nuovo partito degli operai?). Uno che ha comprato una fabbrica per 700.000 euro e dopo due anni ha pensato di fare come tanti altri chiudendo la fabbrica, mandando a casa i lavoratori, licenziandoli con un telegramma, rivendendo i macchinari e speculando sui terreni. Sembrava un gioco da ragazzi e invece gli è andata male! Perché è incappato nei magici 50 poi purtroppo divenuti 49 dell’Innse…

16 mesi fa davanti a quei cancelli eravamo davvero pochissimi, il sindacato completamente assente, e poca la capacità di comunicare con il resto della città. Di settimana in settimana la solidarietà cresceva e la gente circolava, davvero pesante l’assenza di partiti, sindacati e istituzioni. Volantini, iniziative, presidi, cene, magliette spille, tutte quelle cose che si fanno per una campagna di difesa di un posto di lavoro. In brevissimo tempo arriva Febbraio e le notizie non promettono bene. Siamo nel mezzo del periodo infuocato successivo allo sgombero di Conchetta che vedrà sfilare a Milano due cortei da 10.000 persone e la rioccupazione del centro sociale. Genta vuole entrare, prendersi le sue macchine e iniziare a smantellare l’officina. Iniziano i famosi tre giorni di Febbraio, nella notte del 9 vengono alzate delle barricate, alcune vengono infuocate per scaldarsi ma sopratutto per dare un segnale alla Questura. In università l’Onda sta scendendo, ma abbiamo bisogno di rilanciare: bisogna essere in tanti e sopratutto bisogna bloccare Genta e la Polizia. La mattina del 10 Febbraio alla 4 e 30 davanti ai cancelli della Innse siamo 300, il gruppo più numeroso, dopo gli operai, è quello degli studenti, oltre un centinaio. Quella mattina in maniera coordinata Genta venne bloccato, dopo diverse cariche, spostamenti improvvisi e tentativi di sfondare il cordone della Polizia, Genta viene sconfitto e se ne tornò a Torino con i suoi camion vuoti. Da lì inizia un periodo di riorganizzazione: “La prossima volta verranno più determinati i poliziotti” si dice al presidio. Fino a Giugno accadono un paio di scaramucce causate da Genta, che con iniziative personali si presentava ai cancelli con i suoi gorilla ma veniva sempre respinto. Noi continuiamo le riunioni del coordinamento per la Innse e le iniziative di solidarietà.

Verso i primi di Luglio arriva la notizia che Genta vuole entrare di nuovo, così ci organizziamo per resistere un’altra volta. A fine Luglio il sindacato fa sapere che si può andare in vacanza, la Regione assicura che non succederà niente. Il 2 Agosto si presentano le “Forze dell’ordine”. Sono decisi a proteggere lo smantellamento dell’officina, sgomberano il presidio permanente e occupano tutti gli ingressi. Non fanno i conti però troppo bene: quella fabbrica ha mille accessi e gli operai ci lavorano da oltre 30 anni. Nei 16 mesi di presidio permanente erano stati studiati più piani antisgombero, e così come per magia 4 operai accompagnati da un dirigente sindacale riescono a salire sulla gru del carroponte e bloccare i lavori.

Da lì è storia dei nostri giorni: il presidio permanente sotto il sole di Via Rubattino, le scaramucce ai cancelli, le manganellate sulla Tangenziale Est, i presidi in Prefettura che poi si spostano lungo le vie della città accaldata, le mille voci, gli sbirri accaniti e quelli che si vergognano di quel che stan facendo. E poi la trattativa con le sue fasi di stasi e le brusche accelerazioni. Fino al brivido di ieri sera: “Hanno firmato!!”. I

cinque che scendono e, riemergendo dal buio, compaiono ai cancelli festeggiati come astronauti di ritorno dal viaggio sulla Luna. Gli slogan, le torce, i compagni che si riprendono il presidio, l’enorme striscione

“Hic sunt leones”, gli sbirri che abbassano lo sguardo e circospetti alzano i tacchi per andarsene.

Una vittoria insomma. Parziale e non definitiva. Ma pur sempre una vittoria.

Contro l’arroganza della speculazione, della finanza e del dio denaro.

Per la dignità.

 

…Ed è proprio vero che a vincere ci si prende gusto!

 

 

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PRESENTAZIONE

La Ciclofficina Ruota Libera, situata all’interno della facoltà di Agraria (via Celoria 2) è uno spazio autogestito da alcuni studenti di Città Studi con la passione per la bici. La ciclofficina è aperta tutti i venerdì pomeriggio e offre un aiuto all’autoriparazione del proprio veicolo in un’ottica di trasmissione delle competenze secondo il motto "lo vedi, lo fai, lo insegni".  Si rivolge in particolare all’università e al quartiere, per diffondere la cultura dell’autogestione del proprio mezzo di trasporto, oltreché come luogo di aggregazione e socialità.

La ciclofficina è anche uno spazio di attivismo studentesco, ad esempio quest’autunno vi abbiamo allestito il carretto con cui cittastudi ha partecipato al corteo di retescuole del 29 novembre, oltre a numerose altre coreografie.

Attiva dal 2004, dopo alcuni mesi di chiusura per lavori di ampliamento e sistemazione, la ciclofficina ha riaperto il 5 giugno 2009 con una inaugurazione "ufficiale" in diretta su radiopop ed ora è lieta di mostrarsi di nuovo al pubblico!

 

Tutto (ma proprio tutto!) sulla cicloff su  http://ciclofficinaruotalibera.wordpress.com/   (blog ufficiale).

Il manifesto:

LO VEDI, LO FAI, LO INSEGNI

La Ciclofficina promuove la manutenzione autogestita della bicicletta, per questo non eseguiamo riparazioni su commissione, ma ti aiutiamo e ti invitiamo a fare da te con:
-gli strumenti messi a disposizione
-materiale cartoaudiovisivo
-la condivisione dei saperi e delle esperienze

La ciclofficina è autogestita
-risistema ciò che usi
-chi sporca pulisce
-segnala ciò che manca
-chi rompe paga (se devi usare pezzi o macchinari che non conosci fatti aiutare da qualcuno di più esperto)

La ciclofficina non è a scopo di lucro
(ma una piccola donazione è sempre bene accetta per portare avanti il progetto..)
-vendiamo i pezzi al costo di acquisto
-se vuoi ti puoi portare i pezzi da casa
-se hai parti o bici inutilizzate regalacele!!!

 

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Innse – il presidio continua

Continuerà fino alla effettiva ripresa dell’attività (prevista nell’autunno) il presidio permanente alla Innse, la partita non è ancora del tutto chiusa e gli operai vigilano. Passate a trovarli, vi accoglieranno con la ferma gentilezza di sempre.

A breve il dossier degli studenti aggiornato, usciranno anche un video e una mostra fotografica.

per info: studenti.per.la.innse@gmail.com

 

Solidarietà anche ai migranti detenuti in via Corelli e nei Cie di tutta Italia, in lotta per i propri diritti: http://lombardia.indymedia.org/node/20961

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VITTORIA!!!

11 agosto: In tarda serata viene finalmente firmato un accordo condiviso da tutti, gli operai scendono dal carroponte accolti calorosamente dal presidio!!!

La vittoria degli operai della innse e’ un esempio per tutti, e’ la dimostrazione che lottare per i propri diritti e la propria dignita’ si puo’ e si puo’ vincere!

Aggiornamenti, foto, commenti nelle prossime ore!

dal corriere: 

12 Agosto 2009 00:43 CRONACHE

MILANO – Gli operai della Innse che da una settimana si trovavano accampati per protesta sul carro ponte interno al fabbricato sono scesi e hanno abbracciato i compagni e i parenti, in festa per il raggiungimento dell’accordo col gruppo Camozzi, sottoscritto anche dalla Fiom-Cgil, che permettera’ di salvare l’azienda e i posti di lavoro. (RCD)

 

12 agosto

Oggi il presidio e’ libero, anche se pare sia stato usato come latrina dalle forze dell’ordine (poi parlano di rispetto…). Si annuncia una festa nel corso della giornata.

Camozzi ha dichiarato che rispetta la lotta degli operai e li incontrera’ quanto prima, e inoltre che chiudere una fabbrica cosi’ sarebbe stato un delitto.

aggiornamenti in tempo reale su http://lombardia.indymedia.org/ e sui quotidiani online.

materiali su http://cittastudi.noblogs.org/category/innse e http://corsari-milano.noblogs.org (tra cui le foto degli operai sul carroponte).

dossier degli studenti (aggiornato al 31 luglio) con la storia della fabbrica e di questi mesi di lotta: DOSSIER 31 LUGLIO.pdf

 

Un abbraccio e un grazie di cuore a tutti quelli che in questi mesi e negli ultimi 10 giorni hanno sostenuto la lotta degli operai della INNSE, dimostrando che tutti insieme vincere e’ possibile e dando un’altra testimonianza di una Milano diversa da quella delle vetrine, dell’apparenza, dell’Expo. Una Milano fatta di lavoro, sorrisi e solidarieta’! Non finisce qui…

 

 

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INNSE – 8, 9, 10, 11 Agosto

Sabato 8 agosto 

Dopo l’ennesima giornata di stallo gli equilibri pare si stiano finalmente spostando dalla parte degli operai (!): Rinaldini (segretario nazionale fiom) nel pomeriggio ha finalmente incontrato il prefetto, il quale ha presentato un terzo compratore che sarebbe disposto a rilevare area e macchinari. L’accordo, a sentire il prefetto, si potrebbe fare nel giro di 48 ore (e risulterebbe così inutile la tregua di 40 gg che pare abbia offerto sempre al medesimo incontro lo stesso prefetto). Il prefetto garantisce per la serieta’ di questo compratore, di cui resta per ora ignota l’identità, ma per ora di scritto non c’è nulla.

Dopo aver parlato con gli operai sulla gru (che adesso possono comunicare con l’esterno) Rinaldini ha fatto sapere che hanno deciso di non scendere e di continuare la loro lotta estenuante fino alla fine, fino a quando non ci sarà un accordo scritto.
A sentire Rinaldini lunedì dovrebbe essere una giornata decisiva, addirittura potrebbe chiudersi la questione.

Dalla gru, Enzo, Fabio, Massimo, Luigi e Roberto resistono!

un saluto da una milano sempre più deserta ma che resisiste

p.s: allestito al presidio un punto bici, ha funzionato alla grande ridando vita anche alla bici della innse, hanno partecipato un sacco di presidianti

Domenica 9 agosto

I "gruisti" restano sul carroponte, si attende la giornata di lunedi’ in cui secondo il prefetto si potrebbe arrivare direttamente alla conclusione, grazie a un gruppo bresciano disposto a rilevare e rilanciare la Innse. Lunedi’ sono infatti previste per tutta la giornata trattative in prefettura tra la proprieta’, l’immobiliare e il nuoo compratore. Uno dei punti fermi degli operai e’ di essere riassunti tutti e 49 e che neanche le macchine gia’ vendute vengano portate via, in quanto importanti nei processi produttivi.

Intanto arriva solidarieta’ anche dai gruppi di lega e udc del Consiglio di Zona 3, che richiedono l’utilizzo del fondo anticrisi (18000 euro) a favore delle famiglie degli operai. Solidarieta’ anche dall’UGL (sindacato di destra) della polizia. Siamo al ridicolo? Di sicuro il caso innse e’ davvero esploso a livello nazionale e sara’ d’esempio per tutte le situazioni analoghe.

Lunedi’ 10 agosto

Ormai sembra una partita di pallone, anche se la posta in gioco sappiamo tutti quanto è alta, concretamente, simbolicamente e quindi politicamente.

Fischio d’inizio: si comincia in mattinata quando il nuovo compratore (pare proprio sia il gruppo Camozzi di brescia) incontra Genta per trattare la cessione della fabbrica; la trattativa ad un certo punto viene sospesa parchè pare non ci sia un accordo sul prezzo, che ovviamente Genta pompa. Arriva la voce agli operai e il clima fino ad allora fiducioso (ci si crede ma mai troppo, gli avversari fanno sempre paura) del presidio si fa subito teso. Arriva la digos, dice che la trattativa non è saltata ma è solo sospesa,di stare calmi e non fare cazzate: l’acquirente sta trattando con Aedes per incontrarsi poi nuovamente con Genta e solo dopo col sindacato. Arriva anche Rinaldini a placare gli animi, passano le ore, alla fine la questione è questa: dopo aver incontrato Aedes arriva l’accordo con Genta ma non con Aedes (solita situazione ingarbugliata da Innse), in quanto il compratore pare voglia comprare ad Aedes anche l’area circostante la Innse. Quindi si va ai tempi supplementari e le bottiglie di vino che oggi -stranamente!- continuavano ad arrivare al presidio restano chiuse. Domattina alle 9 prosegue la trattativa, nel pomeriggio ci sarà l’incontro coi sindacati.
Una postilla: i fasci tentantano la loro solita sporca manovra populista: la notte di giovedì sotto al ponte della tangenziale (ben lontano dal presidio)avevano messo uno striscione di solidarietà agli operai (ovviamente italiani) della innse firmato fn. Oggi hanno replicato a torino, ma non ce n’è: gli operai hanno risposto esponendo al presidio uno striscione che recita: "SICURAMENTE ANTIFASCIST* E ANTIRAZZIST*  Partigiani in Ogni Quartiere" -grandi!-

Martedi’ 11 agosto

Dopo la settima notte sospesi per i gruisti, riprendono le trattative in prefettura tra il gruppo Camozzi di Brescia (unico compratore serio rimasto), Genta, Aedes, i sindacati e le istituzioni. In particolare Camozzi, trovato un accordo con Genta sul prezzo dei macchinari, richiede ad Aedes di poter comprare un terreno piu’ grande di quello del solo capanone Innse per poter manovrare le merci. I sindacati saranno convocati in prefettura una volta risolte le questioni tra proprieta’ e acquirente. I manager del gruppo Camozzi fanno sapere che se la trattativa non sara’ chiusa n serata, si tireranno indietro.

L’esempio della Innse e’ contagioso: a Roma i sette dipendenti della Cim Marcellina si sono arrampicati sui silos dichiarando che non scenderanno finche’ la propria fabbrica non sara’ riaperta. Sono stati raggiunti da una delegazione della Innse in solidarieta’ e hanno parlato al telefono coi gruisti in diretta su radiopop. I gruisti hanno dichiarato che le vecchie forme di lotta come lo sciopero non bastano piu’, bisogna trovarne di nuove.

Rinviata intanto a data da destinarsi la causa intentata da Aedes contro Genta per debiti (3 milioni di euro) relativi all’affitto dell’area.

Nel pomeriggio, ottenuta la proposta, il sindacato (Fiom) di concerto con gli operai sulla gru e quelli presenti al presidio, elabora una controproposta che riguarda in particolare il riavvio dell’attivita’ lavorativa e l’uso degli ammortizzatori sociali. Alle mogli dei 5 gruisti e’ permesso di entrare in fabbrica a sincerarsi delle condizioni dei loro coniugi e salutarli.

Le trattative in prefettura continuano per tutta la serata, gli operai sulla gru non scenderanno finche’ non ci sara’ un accordo scritto soddisfaente.

 

… info e aggiornamenti: indymedia lombardia, quotidiani locali online, http://cittastudi.noblogs.org/category/innse, http://www.myspace.com/presidioinnse… 

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INNSE 7 Agosto

AGGIORNAMENTO:

Venerdi 7 Agosto 2009

 

ore 18:30

STACCATA LA CORRENTE DAL CARROPONTE!!! La questura ha deciso di isolare gli operai sulla gru al punto da impedirgli di ricaricare i cellulari per comunicare con l’esterno.

Frattanto il presidio in prefettura, vista la latitanza del prefetto, diventa itinerante e da’ luogo a numerosi sit-in tornando verso Lambrate. Il prefetto latita riguardo alla richiesta del sindacato di 2 mesi di tregua a fronte dell’interesse all’acquisto e rilancio della Innse da parte di ben due imprese lombarde. Il compratore dunque ci sarebbe, adesso sta alle istituzioni fare la loro parte.

gli operai sulla gru si preparano a passarvi la quarta notte consecutiva, sempre piu´incazzati ma senza segni di cedimento.

 

ore 15:30 

Giunta voca che è tornato il prefetto, ci dirigiamo tutti in
prefettura, il prefetto deve consegnare il foglio a Genta in cui si
annuncia il fatto che c’è un compratore, un imprenditore disposto a
comprare la fabbrica.

TUTTI E TUTTE IN PREFETTURA ADESSO.

 

ore 13:40

e’ entrato Rinaldini per far leggere un comunicato ai compagni che
sono sulle gru, a breve si deciderà che azioni di pressione fare per
sollecitare la risposta.

 

ore 13:20

La notizia della possibilità che ci sia un imprenditore che rilevi
l’azienda è ormai certa e rimbalza su tutti i giornali e televisioni,
in via Rubattino continua il presidio permanente sotto il sole.
Centinaia di persone passano e portano da bere e da mangiare,
cittadini, collettivi associazioni studenti….veramente tanta gente.
Sulla gru ci sono ancora 4 operai della Innse e un sindacalista della
Fiom, a loro va tutta la nostra solidarietà ed il nostro affetto. Gli
operai e la Fiom fanno sapere che vogliono almeno due mesi di tregua,
che comporterebbe il NON smontaggio delle macchine e l’apertura di una
trattativa seria. Rimane da capire se la fabbrica rimarrà presidiata
dalla Polizia per due mesi e capire se la polizia toglierà
l’occupazione del presidio.

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INNSE – 5 e 6 AGOSTO

5 agosto


Mentre si moltiplicano gli appelli di solidarieta’ e per una
soluzione istituzionale del caso INNSE, i 5
operai (4 della Innse e un delegato FIOM) saliti sul carroponte
all’interno dello stabilimento continuano la loro protesta, dopo la notte passata a oltre 10 metri d’altezza. Chiedono il blocco
dell’operazione di smontaggio e l’apertura di un tavolo di trattative
serio. Intanto i lavori sono fermi, mancando le condizioni di sicurezza
dovute alla presenza degli operai nel capannone. Si attende che
qualcuno (la FIOM ha chiamato in causa direttamente Berlusconi) prenda
una posizione netta, oppure che si trovi un acquirente.


La notte
scorsa e`stato impedito agli operai di dormire nel presidio, diritto
che si erano conquistati domenica sfruttando una manovra sbagliata del
plotone di carabinieri all’ingresso. Si e’ quindi passata la notte in
via Rubattino, chiusa al traffico da giorni.


Padron Genta aveva
convocato una conferenza stampa per la mattina in prefettura, poi
annullata per motivi di sicurezza (un pericoloso drappello di operai e
sostenitori venuto per contestarlo). La conferenza stampa avra’ luogo
nel pomeriggio all’Hotel Cavalieri, Genta dichiara di essere una
vittima delle istituzioni che non hanno rispettato gli accordi, di non
voler recedere sui macchinari gia’ venduti e di essere disponibile a un
tavolo ma non a trattare con le RSU della Innse.


La polizia, pur
rifornendo di acqua e cibo gli occupanti, vieta ai sindacalisti di
entrare e parlarci di persona. In reazione verso sera i manifestanti fuori dal presidio fanno pressione sui cordoni di celerini schierati davanti ai cancelli, la tensione sale per l’ennesima volta.

 

6 agosto

Seconda notte fuori dal presidio per chi sta in via
Rubattino, seconda notte sul carroponte per gli operai nello
stabilimento. La tensione sale ogni volta che la polizia, pur
autorizzando il passaggio di cibo e acqua, nega ogni tipo di contatto
umano con gli occupanti.

Oggi
alle 13 è tornato alla
INNSE il segretario nazionale della FIOM, Rinaldini, al quale è stato
concesso di entrare a parlare con gli operai che da ormai due giorni si
sono introdotti in fabbrica e restano tuttora in cima al carro ponte.
Rinaldini si è presentato al presidio in via Rubattino annunciando che
qualcosa si sta finalmente muovendo, ma data la delicatezza della
situazione non ha aggiunto altro. Proprio per questo motivo ha 
insistito per entrare; per parlare con gli operai e aggiornarli e
decidere insieme come muoversi.
Quando è tornato ha detto che gli
operai (autoribattezzatisi "gruisti"!) stanno bene, sono determinati ha
resistere e abbracciano tutto il presidio e tutti quelli che li
supportano.

Ai giornalisti Rinaldini ha dichiarato: "E’ stata depositata
una lettera con la proposta di interesse all’acquisto dei
capannoni e i macchinari alla societa’ Aedes, proprietaria
dell’area. Abbiamo informato le istituzioni, il Prefetto, la
Provincia e Gianni Letta per il Governo. La proposta richiede il
tempo necessario per il negoziato. Siamo di fronte a una
novita’ ".

I
5 sul carroponte si preparano intanto a passarvi la terza notte e a
rimanervi finche’ non saranno accolte le loro richieste con un’intesa firmata dal prefetto. Le condizioni
di vita sono difficili, sporco e caldo per tutto il giorno, ma non sono
disposti a mollare. Scenderanno quando le attivita’ di smontaggio
saranno formalmente sospese, richiesta ri-avanzata anche da Rinaldini
che, pur non facendo il nome del possibile acquirente, dichiara che si
e’ di fronte a una proposta concreta e invita il prefetto a dare
garanzia circa l’apertura di un tavolo di trattative.

Rimane
l’invito a tutti a passare dal presidio, in particolare si chiede di
portare gazebo, ombrelloni o altro per ripararsi dal caldo.


 


Dossier degli studenti per la innse aggiornato al 31 luglio (in distribuzione al presidio gli aggiornamenti):  DOSSIER 31 LUGLIO.pdf


 

…aggiornamenti continui su Indymedia Lombardia e sui quotidiani locali online…

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INNSE – 4 agosto

da Indymedia

In tarda mattinata quattro operai INNSE hanno forzato il blocco delle forze dell’ordine e sono entrati all’INNSE di via Rubattino a Milano.
Due di essi sono riusciti a salire su una gru, si rifiutano di scendere
minacciando di restare ad oltranza finchè le richieste degli occupanti (la sospensione dello smontaggio dei macchinari e l’apertura di un vero tavolo di trattativa)
non saranno accolte.
Fuori dai cancelli prosegue il presidio degli altri operai e dei simpatizzanti accorsi. Frattanto i manovali addetti allo smontaggio sono stati fatti uscire, mancando le condizioni per lavorare in sicurezza.
I presenti fanno appello a tutti affinchè ci si rechi in via Rubattino
per sostenere attivamente questa nuova fase della lotta, dopo il
fallimento degli incontri istituzionali svoltisi ieri in Regione e
Prefettura.

15:55. Mezz’ora fa gli operai della innse e i loro sostenitori si sono mossi in corteo verso la stazione FS di Lambrate.
continua il presidio e rimangono sulla gru gli operai che sono riusciti
a entrare in fabbrica eludendo il gigantesco schieramento di forze di
polizia e carabinieri.
per le forze dell’ordine (?) ennesima figura di merda (come se non bastasse quella di aver sgomberato degli operai ad agosto).
continuiamo a sostenere la lotta, chi può passi dal presidio.

17:30. I cinque operai che, questa mattina, sono riusciti ad eludere il
mastodontico blocco delle Forze dell’Ordine attorno alla Innse sono
ancora sulle gru.
All’interno della fabbrica sono entrati Rinaldini, Cremaschi e la Sciancati.
Il Prefetto ha promesso 2 giorni di tregua nello smontaggio dei macchinari.
Memori di come sono andate a finire le ultime promesse di tregua gli operai non mollano.
Presenti un centinaio di solidali.

…aggiornamenti continui su indymedia e sui quotidiani online…

Importante: il presidio diventa permanente ed e`richiesta la partecipazione di tutti, in particolare si richiede di portare acqua e cibo per stasera!

 

 

Vi ricordate Milano?
La grande città industriale che garantiva lavoro e benessere?
Quella città non esiste più.
Milano è la grande vetrina d’Italia, dove l’estetica ed il decoro
diventano primo comandamento. Non c’è più spazio per chi vive la realtà.
Le fabbriche ad una ad una sono state chiuse, private dell’anima, degli operai.
Gli unici lavori rimasti sono legati all’immagine dettata da modelle e speculatori.
In questo nuovo mondo dell’effimero, c’è chi resiste, chi si aggrappa alla vita vera.

E’ la storia della Innse Presse.
Una fabbrica che in un momento di crisi continuava ad essere produttiva.
Una produzione che 31/05/2008 è stata bloccata.
50 operai fuori, senza lavoro, per colpa di un imprenditore senza
scrupoli che aveva promesso il rilancio dell’azienda per poi speculare
su queste 50 famiglie.
Ma gli operai non si sono lasciati intimidire.
I primi tempi hanno portato avanti il lavoro.
Poi sgomberati.
Ma sono andati avanti.
Hanno costruito una casa-presidio vicino alla fabbrica.
Giorno e notte sono rimasti lì, facendo i turni. Natale e Capodanno compresi.
Hanno attraversato tentatovi di sgombero, la Polizia, gli scontri.
Domenica 2 Agosto, dopo 15 mesi di lotta, sono stati sbattuti fuori anche dal loro presidio.
E’ lotta di nuovo.
Due giorni di tentativi per fermare lo smontaggio dei macchinari.
Due giorni di prese in giro da parte di Regione, Provincia e Prefettura.
Oggi 4 Agosto gli operai hanno agito radicalmente.
Sono entrati nella loro fabbrica.
Per riprendersela.
Per difendere la dignità del lavoro che gli è stato rubato.
Ora 4 di loro sono su una gru.
C’è chi minaccia di buttarsi giù.
Questo è un appello per tutti coloro che credono nel valore e nella
dignità di chi vive e affronta le vere difficoltà della vita.
Portate la vostra solidarietà al presidio permanente in Via Ribattino 93, davanti alla Innse Presse.

Studenti per la Innse

 

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INNSE: aggiornamento 3 agosto + dossier

Finisce con un (speriamo, momentaneo) nulla di fatto il vertice in prefettura tra FIOM (presenti anche Cremaschi e Rinaldini della segreteria nazionale), prefettura, Regione e RSU della Innse, seguito all’incontro in Regione. Domattina (4 agosto) riprenderanno i lavori di smantellamento dell’officina, è pertanto convocato un presidio dalle h 8 davanti alla Innse in via Rubattino, è importante una numerosa presenza ai cancelli della fabbrica.

Pubblichiamo frattanto il dossier degli "studenti per la innse" aggiornato al 31 luglio: DOSSIER 31 LUGLIO.pdf

Copertina:

copertina del dossier innse

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L’estate è calda… vedremo l’autunno!

Pensieri sull’anno passato, sperando possano essere utili per quello venturo e siano comunque un buono spunto di riflessione e dibattito: riflessioni estive.pdf

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