Archivio per la categoria TAZ

EHI TU! MA LO SAI CHE…


*… non tutti pensano che ci sia un emergenza sicurezza, per la quale la
sera è meglio starsene in casa per i fatti propri, piuttosto che uscire, vivere le
strade e le piazze, conoscersi;
*… non tutti pensano che sia giusto imputare i problemi sociali ai più
poveri, neanche se oggi questi sono nomadi e immigrati e allora riesce più
facile perchè si può far leva sulla diffidenza naturale della gente;
*… non tutti trovano accettabile che fascisti o ex tali abbiano agibilità,
nelle istituzioni come nelle strade, con aggressioni quotidiane verso chi
appare “diverso”
*… non tutti vogliono una società che isola le persone dai loro vicini, una
società senza solidarietà e in cui l’individuo è solo e passivo davanti a
quanto gli dicono media e cultura dominante
*…nulla è inevitabile, l’alternativa è qui e adesso, nel tuo quartiere.

Proponiamo a tutti una serata vissuta con uno spirito diverso da quello che è la normalità, una serata in cui ci si conosca, si chiaccheri, una serata per scoprire le associazioni che operano nel quartiere (che saranno presenti con un banchetto), una serata in cui sentirsi di sinistra senza ortodossie, una serata tutti insieme perchè certi valori non possono che essere collettivi.


Mercoledì 25 giugno alla Cooperativa la Liberazione, via Lomellina 14. Dalle
18 saranno presenti le associazioni coi loro banchetti, alle 20 cena sociale,
alle 21.30 proiezione del film “Bye bye Berlusconi“.

info e prenotazioni: retazione@libero.it

firmato: giovani sinistri del quartiere e gente varia di sinistra

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Prossima riunione organizzativa:

lunedì 23 giugno h 21

alla cooperativa la liberazione, via lomellina 14

(tutti invitati a partecipare)

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Qui materiali del collettivo TAZ: volantini, foto, testi, i giornalini (senza le scritte aggiunte a mano)…

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eppur si muove

A seguito di un incontro promosso dal collettivo di Città Studi TAZ, a cui
hanno partecipato la Cooperativa La liberazione, i giovani della sinistra di
zona 3, la sinistra di zona 4 e gli studenti stessi si è deciso di lanciare un
percorso di collaborazione tra tutt* i singoli e le realtà che con lo spirito
di sinistra vivono, lavorano, studiano, lottano nell’area cittadina che gravita
intorno al polo universitario.
Ora più che mai sentiamo la necessità di dimostrare che nel nostro quartiere
batte ancora un’anima di sinistra, che i nostri valori non sono stati sconfitti
o assorbiti dai neo-fascismi e che, con una rappresentanza in parlamento o
meno, vogliamo riprendere ad avere un ruolo le strade della nostra zona.
Il tutto ha, per ora, un taglio generazionale, perchè siamo noi giovani i
primi a non aver mai vissuto quella sinistra popolare di quartiere che ci
raccontano i nonni e don camillo, per noi la sinistra è colei che ha sempre
cercato di guardare lontano, ai massimi sistemi, dimenticandosi come si parla
alla gente, come si vive in quartiere ancora prima che nel mondo.
Vogliamo seminare i nostri valori per le nostre strade.
L’ipotesi è quella di lanciare, a  fine giugno, una cena per conoscersi in una
serata dove tutte le realtà avranno la possibilità di raccontare il loro
operato.

Per questo invitiamo tutti, giovani e non, singoli, collettivi e associazioni,
a partecipare al prossimo incontro:
Lunedì 9 Giugno ore 17 presso la Cooperitiva La Liberazione in Via Lomellina,
14

(scrivici: retazione@libero.it)

 

 

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…Coltivando tranquillal’orribile varietàdelle proprie superbiela maggioranza sta, come una malattia, come una sfortuna, come un’anestesia, come un’abitudine…

Ciao a tutti.
Scriviamo questa lettera perchè cominciamo ad essere seriamente preoccupati per il
clima che si è creato e continua peggiorare in italia.

Ci riferiamo agli allucinanti episodi di razzismo istituzionale, mediatico e di strada che si stanno verificando sempre di più, rinforzati uno dall’altro. Persino altri stati europei che non hanno certo la coscienza a posto hanno criticato le prese di posizione del governo (e l’opposizione? chi ‘mminchia l’ha mai vista? l’opposizione non esiste…), ogni tanto qualche giornale scrive di come si vive veramente nei campi rom, ma sono minimi trafiletti buttati a caso in mezzo
a titoloni che inevitabilmente implicano l’uguaglianza straniero = problema (e
cos’è che fa di più? un titolone o un articolo?), lasciamo perdere gli episodi
di pseudo-giustizia fai da te perchè non c’è bisogno di dire niente.
Ci riferiamo alla crescita del nazismo di strada, a parte gli episodi mortali
è un fenomeno in crescita soprattutto al nord direi, a Milano probabilmente
cuore nero riuscirà ad aprire, riaprirà la skinhouse in provincia, c’è stato un
concerto sabato scorso, ci sarà un campeggio il 13-14 giugno, chi è passato
dalla commemorazione di Ramelli ha detto che quest’anno erano davvero tanti,
e poi le aggressioni quasi quotidiane, etc etc. Siamo d’accordo con chi dice che
c’è un vuoto di valori viene riempito da questi qui, ci siamo fatti fottere e
con "ci" non sapremmo neanche bene chi intendiamo.
Ci riferiamo al fascismo di palazzo che sicuramente alimenta ed è alimentato
da quello di strada, al fatto che non c’è più una cosa che assomigli alla
sinistra in parlamento e in compenso le formazioni di destra-destra hanno una
quantità allucinante di seggi, al fatto che non c’è più nessun pudore nel
dichiararsi fascisti, non c’è più neanche bisogno di nasconderlo per convenienza
politica, il risultato elettorale lo dimostra. Nessun problema neanche a parlare di
cambiare i libri di storia in materia di Resistenza e seconda guerra
mondiale.
Ci riferiamo alla scomparsa di una cazzo di idea alternativa a tutto questo,
al liberismo sfrenato, alla sicurezza fatta di "nessuno nelle strade" anzichè
riempire le piazze di vita, al risolvere i conflitti internazionali con gli
eserciti e quelli interni a momenti pure,
ci riferiamo alla perdita di senso
collettivo, ognuno per sè e basta, neanche più un unico dio per tutti riusciamo
ad avere, ognuno si trova il santone che preferisce, un bazar delle religioni
(questo chi se ne frega, però è indicativo). Si sta addirittura parlando
di abolire i contratti di lavoro nazionali, per dire. Con buona pace del ’68, è
vero che ci vogliono anni di lotte per conquistare un diritto e un minuto di
distrazione per perderlo, ma ora basta qualche mese di propaganda per
convincerci che quel diritto è sbagliato. Cazzo c’è un bisogno almeno
dialettico di un’idea alternativa, giusto per poter dire "non per forza deve
essere così".
Ci riferiamo a un sacco di altre cose, non ultimo il fatto che a porsi questi
problemi, a perderci tempo si passa per coglioni – con gli altri e pure con se
stessi -, perchè provare ad avere coscienza è noioso e fuori moda, può essere
vero,  nessuno si preoccupa che per certi versi è necessario, però.
Secondo noi ripartire dalle strade è fondamentale, l’identità di sinistra
(usando il termine nel senso più inclusivo possibile) è sempre passata dai
momenti collettivi, cortei pacifici, cortei violenti, feste dell’unità e
simili, barricate e guerriglia in altri tempi o in altri luoghi. Per cui fare
iniziative nei quartieri crediamo che sia il modo migliore di avvicinarsi alla
gente in modo diretto e proporre almeno un sentire diverso da tv e ronde
padane.

Vogliamo sapere se qualcuno è interessato a provare a vedere cosa si può fare,
incontrarci, parlarne, vedere quanto ognuno riuscirebbe a fare, che gli esami ci
sono per tutti, per cui evitare perdite di tempo tipo fare progetti enormi che
poi non si riesce a realizzare.

Se c’è qualcuno interessato: retazione@libero.it

taz

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morti bianche

è incredibile un episodio come la rinuncia del papa a intervenire in università PER NON ESSERE CONTESTATO (ché nessuno gli ha impedito di parlare e soprattutto nessuno ha censurato tutti i media che giornalmente riportano le sue parole) continui a suscitare dibattiti e prese di posizione, mentre episodi ben più gravi, come ad esempio le morti sul lavoro, meritino una sola giornata di attenzione sui media e le solite, inutili dichiarazioni dei politici. Ecco, qui non volevo parlare dei fatti della sapienza, è solo un paragone rispetto all’attenzione che i  media e la società danno a vicende di gravità ben diversa.
si potrebbe dire: le morti sul lavoro sono incidenti, un incidente è una cosa che succede ed è imprevedibile, quindi c’è poco da discutere. di base potrebbe essere vero. se non fosse che poi entrando nel merito di ciascun incidente si scopre che troppo spesso sarebbero bastate delle condizioni di sicurezza  migliori (anche solo il minimo richiesto per legge) per evitarlo. E allora perchè tutti sono pronti a difendere la "libertà di parola" del papa e in pochissimi spendono parole che non siano di rito per la sicurezza dei lavoratori? perchè c’è una forza politica che giovedì mattina ha volantinato a tappeto nelle università il discorso del pontefice e nessuno si è preoccupato della morte dei portuali di porto marghera il giorno dopo? qui di seguito un elenco (PARZIALE) dei morti sul lavoro nel 2008 tratto da indymedia, poi ci sono tutti gli incidenti non mortali ma comunque gravi, credo che basti a fare riflettere:

1 GENNAIO, TREVISO: un agricoltore di 50 anni residente a Miane è morto maciullato da un tritamangime.

3 GENNAIO, TITO (POTENZA): un uomo di 57 anni di Brienza è morto in un incidente avvenuto in un centro di rottamazione di autoveicoli. L’operatore è stato colpito alla testa dalla sponda di un cassonetto dove erano accumulati dei rottami.

4 GENNAIO, TREVISO: F. L. era a bordo di un carro miscelatore-distributore, impegnato a tritare del materiale vegetale: all’improvviso è caduto dentro al macchinario, e le pale lo hanno stritolato all’istante.

4 GENNAIO, GISSI (CHIETI): Massimo Marino, 33 anni, era alle prese con le operazioni di smontaggio del macchinario di un pastificio dismesso da tempo, quando è stato travolto e schiacciato da un grosso pezzo di metallo.

5 GENNAIO, PORZANO DI LENO (BRESCIA): Claudio Ferrazzoli, 23 anni, stava provvedendo a montare un silos per mangimi quand’è stato colpito alla testa dal treppiede del pesante manufatto.


7 GENNAIO, VARESE: Un 71enne e’ morto nel pomeriggio dopo essere caduto da un silos a cinque metri dal suolo.

7 GENNAIO, MASSA MARITTIMA (GROSSETO): un agente di un istituto di vigilanza privata è rimasto ucciso in uno scontro a fuoco durante una rapina a un furgone portavalori.

7 GENNAIO, PESCHIERA BORROMEO (MILANO): un camionista di 40 anni è morto schiacciato tra il rimorchio e la motrice del suo automezzo parcheggiato in una ditta per le operazioni di scarico.

9 GENNAIO, CATANIA: Il giovane, lo scorso 5 gennaio, mentre si accingeva ad effettuare uno scavo per apporre un cancello in ferro, e’ stato travolto da un pilastro di sostegno, riportando un gravissimo trauma cranio-facciale.

11 GENNAIO, CUNEO: E’ morto all’ospedale di Cuneo, dove era stato trasferito con l’elisoccorso, Claudio Ponzo, di 49 anni, l’operaio rimasto gravemente ferito mercoledì mentre stava scaricando pietrisco dal camion della ditta di cui era dipendente. Mentre controllava che il cassone si fosse svuotato, era stato colpito dalla sponda basculante del mezzo.

11 GENNAIO, UDINE: un morto e un ferito: i due, dipendenti di un’azienda di impianti elettrici, stavano eseguendo un intervento di manutenzione nell’acciaieria Pallini&Bertoli quando sono caduti dal cestello di un braccio mobile sul quale si trovavano da un’altezza di circa otto metri.

15 GENNIAO, FIRENZE: l’uomo era sul cestello di una macchina operatrice per lavori aerei quando avrebbe urtato i cavi di una linea elettrica da 15 mila volt.

16 GENNAIO, CASTELGOMBERTO (VICENZA): alla Fiber di Castelgomberto un operaio è rimasto schiacciato sotto il macchinario sul quale lavorava.

16 GENNAIO, ROSOLINI (RAGUSA): un operaio 74enne ex-dipendente dell’azienda è stato travolto da un escavatore manovrato da un altro operaio.

16 GENNAIO, RIMINI: Un operaio di 41 anni, Massimilano Guazzolini, sposato e con due figli, è rimasto schiacciato tra un carrello trasportatore e il bancone di una macchina punzonatrice per la lavorazione delle lamiere all’interno della Lam, azienda produttrice di porte e finestre in metallo

18 GENNAIO, VENEZIA: Due operai addetti ai lavori di pulizia della stiva di una nave sono morti a Porto Marghera. I due sarebbero morti per asfissia a causa dell’alta concentrazione di anidride carbonica nell’ambiente in cui stavano lavorando.

 

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taz?

cosa sai fare?

    so disegnare.

hai anche senso dell’umorismo?

    no.

questa è una taz.

    molto bène.

una zona temporaneamente autonoma.

    ah, certo. una bolla di sogno.

no. è un posto dove ci diamo il pemesso di fare e facciamo.

    siete anarchici.

quasi, siamo di sinistra.

    fa niente, mi piace lo stesso.
    sono sempre stata entrambe le cose, romantica e creativa.
    pensa che quand’ero piccola..

t’innamoravi di tutto, lo so, e correvi dietro ai cani.
non ti distrarre adesso, guarda la città, è coperta da un mantello sottile di polvere,
da un mantello di polveri sottili, i parcheggi la divorano da dentro, sa di cenere,
puzza di bruciato, è un impiegato piegato malato, è un funzionario mezzo corrotto del comune,
un tram in equilibrio sulla fune. hanno sgomberato altri centri sociali
                                             hanno sgomberato altri centri sociali
                                             hanno sgomberato altri centri sociali

   ho capito..

hanno strappato le piante per piantare strappacieli per l’expò

   sì ma allungano il metrò..

da quant’è che non vedi le stelle?

   …cosa c’entra?

no, vedi, mi hai frainteso, non ho detto che è solo questo.. ci sono le città invisibili,
ma cercano di togliergli a poco a poco l’ossigeno..

    vogliamo riprenderci la città?

vogliamo svegliare qualcuno…partendo dalla città degli studenti, dove sembrano resistere ancora degli alberi,
ed è più facile pensare.. poi però- e qui cito quella del gabbiano che va sempre bene -voleremo alto e guarderemo lontano.
ecco.

   allora si possono usare le mani?

usiamo la testa pe imparare a usare le mani. forse.

   sì, mi ricordo, quando tornavo a casa con le mani sporche avevo avuto una bella giornata.

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Manifesto del contadino impazzito

Amate pure il guadagno facile,
l’aumento annuale di stipendio, le ferie pagate.
Chiedete più cose prefabbricate,
abbiate paura di conoscere i vostri prossimi e di morire.
Quando vi vorranno far comprare qualcosa
vi chiameranno.
Quando vi vorranno far morire per il profitto,
ve lo faranno sapere.

Ma tu, amico,
ogni giorno fa qualcosa che non possa essere misurato.
Ama la vita. Ama la terra.
Conta su quello che hai e resta povero.
Ama chi non se lo merita.
Non ti fidare del governo, di nessun governo.
E abbraccia gli esseri umani:
nel tuo rapporto con ciascuno di loro riponi la tua speranza politica.

Approva nella natura quello che non capisci,
perché ciò che l’uomo non ha compreso non ha distrutto.
Fai quelle domande che non hanno risposta.
Investi nel millennio… pianta sequoie.
Sostieni che il tuo raccolto principale è la foresta che non hai seminato,
e che non vivrai per raccogliere.
Poni la tua fiducia nei cinque centimetri di humus
Che crescono sotto gli alberi ogni mille anni.

Finché la donna non ha molto potere,
dai retta alla donna più che all’uomo.
Domandati se quello che fai
potrà soddisfare la donna che è contenta di avere un bambino.
Domandati se quello che fai
disturberà il sonno della donna vicina a partorire.
Vai con il tuo amore nei campi.
Riposati all’ombra.

Quando vedi che i generali e i politicanti
riescono a prevedere i movimenti del tuo pensiero,
abbandonalo.
Lascialo come un segnale della falsa pista,
quella che non hai preso.
Fai come la volpe, che lascia molte più tracce del necessario,
diverse nella direzione sbagliata.
Pratica la resurrezione.

Wendel Berry, un contadino del Kentucky

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che cos’è TAZ?

...che cos'è TAZ? Taz è innanzitutto un vortice, una tromba d'aria, il mulinello che si forma quando togli il tappo a una vasca d'acqua stagnante. Taz è ritmo, armonia, movimento. Taz è bello solo quando si muove: se si ferma, Taz ritorna quello che è, un nanerottolo bruttino e ripugnante. Taz è irrefrenabile e chiassoso, entusiasta e imbranato, fa tutto e sbaglia sempre. Taz è quello che non vorresti vedere, quello che terresti a debita distanza o fuori da casa tua. È  uno sconosciuto a cui chiedere le caramelle. Taz è un gran casino, il caos dove confondersi con gli altri per creare cose nuove, un bombardamento emozionale. Taz è guerra alla menzogna e all'ipocrisia perchè è spontaneo e ignorante, Taz è il tentativo fallimentare di costruirsi un'immagine e quello vincente di uscire dall'ignoranza, è aceto che diventa vino, una ragnatela muffosa che diventa un arazzo nobiliare. Taz è un zona temporaneamente autonoma fatta da chi la vive, un giornale, un happening, un'insurrezione, una carezza. È un'aggregazione spontanea di persone che vuole vorticare fino a perdere i sensi e vomitare. È un gruppo di studenti di Città Studi che vuole ricreare quel fermento politico e culturale che per tanti anni ha contraddistinto le nostre facoltà. Vogliamo un mondo in cui al conformismo si sostituisca la fantasia, un mondo in cui l'uomo e la natura riescano a vivere in armonia, in cui fiorisca il biancospino e l'arucaria vermiglia, e ronzi l'ape monaca fra mille profumi e colori e milioni di specie diverse, e nuoti la balena e l'uomo sappia ascoltare le foglie e chieda scusa alla mucca prima di mangiarla. Non vogliamo un mondo sterile ed efficiente, noi amiamo il chiasso e la fantasia, gli sforzi inutili, le cause perse! Vogliamo che la partecipazione, la generosità e un’idea sostenibile di sviluppo siano il fondamento della società, vogliamo che le persone siano considerate persone e non consumatori.Siamo di sinistra, cazzo! La sinistra vera, lontana dalla sinistra di palazzo fatta di soggetti istituzionali e non di persone, quella sinistra che ha barattato la propria identità in cambio di una poltrona lasSU’ in alto e si rifiuta di prendere posizione anche dove è l'umanità a richiederlo. Il compromesso lo lasciamo a loro. Siamo la vecchia sinistra che "beve il vino e si commuove alle feste popolari" e la nuova sinistra che si autorganizza nei luoghi di produzione per sabotarli.Siamo di sinistra e antifascisti perché sentiamo come un abuso su noi stessi un'ingiustizia contro chiunque altro, perché non sopportiamo una legalità che protegge un sistema basato sulla sopraffazione e sullo sfruttamento, siamo impulsivi ed emotivi, ma questo ci fa sentire più sinceri e meno cinici, più umani del rispetto cieco della legge che ignora l’importanza di ogni singolo individuo.
Crediamo nella libertà, nell'uguaglianza, nella fraternità e nell'amore.
Crediamo nella gente e nel diritto personale alla ricerca della felicità in modo consapevole.Il pensiero che ci unisce è il rifiuto dello status quo, vogliamo cambiare la società e la storia: la società alla radice, quanto alla storia... beh poi ci penseremo. Vogliamo praticare il conflitto, porre questioni, informare e prendere posizione laddove ci sembrerà necessario ma sempre con sincerità. Siamo studenti, vogliamo che la cultura esca dalle nostre facoltà e vada a investire una società sempre più ferma e ignorante, fatta di ipocrisie, spettacolo, immagine. Vogliamo essere noi lo spettacolo, uno spettacolo che coinvolga tutti, l'arte totale si sarebbe detto un tempo, vogliamo contribuire a dare ad ognuno i giusti mezzi di realizzarsi. Vogliamo essere la spina nel fianco di chi preferisce l'efficienza ai sentimenti, l'economia alle persone. Perderemo, quelli come noi perdono sempre; il giorno che ci fermeremo, portateci in un campo e abbatteteci.Questo è TAZ! Siamo licheni, aggrappati ai nostri sogni come muschio sulle rocce, sbranati dalle renne del conformismo. Siamo la parola che nasce dal silenzio, come dal bruco la farfalla.Questo è TAZ! E che nessuno debba andarsene via inascoltato!
Que viva Zapata!, noi li odiamo i nazisti dell’Illinois…
 

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