…Coltivando tranquillal’orribile varietàdelle proprie superbiela maggioranza sta, come una malattia, come una sfortuna, come un’anestesia, come un’abitudine…


Ciao a tutti.
Scriviamo questa lettera perchè cominciamo ad essere seriamente preoccupati per il
clima che si è creato e continua peggiorare in italia.

Ci riferiamo agli allucinanti episodi di razzismo istituzionale, mediatico e di strada che si stanno verificando sempre di più, rinforzati uno dall’altro. Persino altri stati europei che non hanno certo la coscienza a posto hanno criticato le prese di posizione del governo (e l’opposizione? chi ‘mminchia l’ha mai vista? l’opposizione non esiste…), ogni tanto qualche giornale scrive di come si vive veramente nei campi rom, ma sono minimi trafiletti buttati a caso in mezzo
a titoloni che inevitabilmente implicano l’uguaglianza straniero = problema (e
cos’è che fa di più? un titolone o un articolo?), lasciamo perdere gli episodi
di pseudo-giustizia fai da te perchè non c’è bisogno di dire niente.
Ci riferiamo alla crescita del nazismo di strada, a parte gli episodi mortali
è un fenomeno in crescita soprattutto al nord direi, a Milano probabilmente
cuore nero riuscirà ad aprire, riaprirà la skinhouse in provincia, c’è stato un
concerto sabato scorso, ci sarà un campeggio il 13-14 giugno, chi è passato
dalla commemorazione di Ramelli ha detto che quest’anno erano davvero tanti,
e poi le aggressioni quasi quotidiane, etc etc. Siamo d’accordo con chi dice che
c’è un vuoto di valori viene riempito da questi qui, ci siamo fatti fottere e
con "ci" non sapremmo neanche bene chi intendiamo.
Ci riferiamo al fascismo di palazzo che sicuramente alimenta ed è alimentato
da quello di strada, al fatto che non c’è più una cosa che assomigli alla
sinistra in parlamento e in compenso le formazioni di destra-destra hanno una
quantità allucinante di seggi, al fatto che non c’è più nessun pudore nel
dichiararsi fascisti, non c’è più neanche bisogno di nasconderlo per convenienza
politica, il risultato elettorale lo dimostra. Nessun problema neanche a parlare di
cambiare i libri di storia in materia di Resistenza e seconda guerra
mondiale.
Ci riferiamo alla scomparsa di una cazzo di idea alternativa a tutto questo,
al liberismo sfrenato, alla sicurezza fatta di "nessuno nelle strade" anzichè
riempire le piazze di vita, al risolvere i conflitti internazionali con gli
eserciti e quelli interni a momenti pure,
ci riferiamo alla perdita di senso
collettivo, ognuno per sè e basta, neanche più un unico dio per tutti riusciamo
ad avere, ognuno si trova il santone che preferisce, un bazar delle religioni
(questo chi se ne frega, però è indicativo). Si sta addirittura parlando
di abolire i contratti di lavoro nazionali, per dire. Con buona pace del ’68, è
vero che ci vogliono anni di lotte per conquistare un diritto e un minuto di
distrazione per perderlo, ma ora basta qualche mese di propaganda per
convincerci che quel diritto è sbagliato. Cazzo c’è un bisogno almeno
dialettico di un’idea alternativa, giusto per poter dire "non per forza deve
essere così".
Ci riferiamo a un sacco di altre cose, non ultimo il fatto che a porsi questi
problemi, a perderci tempo si passa per coglioni – con gli altri e pure con se
stessi -, perchè provare ad avere coscienza è noioso e fuori moda, può essere
vero,  nessuno si preoccupa che per certi versi è necessario, però.
Secondo noi ripartire dalle strade è fondamentale, l’identità di sinistra
(usando il termine nel senso più inclusivo possibile) è sempre passata dai
momenti collettivi, cortei pacifici, cortei violenti, feste dell’unità e
simili, barricate e guerriglia in altri tempi o in altri luoghi. Per cui fare
iniziative nei quartieri crediamo che sia il modo migliore di avvicinarsi alla
gente in modo diretto e proporre almeno un sentire diverso da tv e ronde
padane.

Vogliamo sapere se qualcuno è interessato a provare a vedere cosa si può fare,
incontrarci, parlarne, vedere quanto ognuno riuscirebbe a fare, che gli esami ci
sono per tutti, per cui evitare perdite di tempo tipo fare progetti enormi che
poi non si riesce a realizzare.

Se c’è qualcuno interessato: retazione@libero.it

taz

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