Come trasmettere un messaggio alla cittadinanza nella concitazione delle manifestazioni?
Per quelli usati recentemente, si può spulciare questa discussione; molti sono commentati in questo bell’articolo.
Per imparare dal passato, forse sarebbe interessante leggersi questo libro.
Alberto Piccinini dalle pagine del manifesto (17 ottobre 2008) ci offre una selezione di quelli sulle riforme della scuola degli ultimi vent’anni.
Ce n’est que un début
Alberto Piccinini
Franca
Falcucci (1982/1987): «Ucci ucci ucci/ ci mangiamo la Falcucci»;
«Falcucci bagassa/ toglici la tassa»; «Craxi boia/ Falcucci la sua
troia». Giovanni Galloni (1987/1989), Sergio Mattarella, Gerardo Bianco
(1989/1991): «Falcucci Galloni Mattarella/ tanto la scuola è sempre
quella». Riccardo Misasi (1991/1992), Rosa Russo Jervolino (1992/1994):
«Salta uno salta due salta tre/ attenta Jervolino che salti pure te»;
«Oh Jervolino usa la testa/ c’hai rotto il cazzo e mo’ te becchi ‘sta
protesta». Francesco D’Onofrio (1994/1995): «Abbiamo un sogno nel
cuore/ D’Onofrio a San Vittore»; «Un solo grido/ ci dà fiducia:
D’Onofrio brucia!». Giancarlo Lombardi (1995/1996), Luigi Berlinguer
(1996/2000): «Berlinguer ci hai deluso/ il numero chiuso è un abuso»;
«Berlinguer non fare il fico/ non sei degno del nome di Enrico». Tullio
De Mauro (2000/2001), Letizia Moratti (2001/2006): «La scuola in lutto/
Moratti sbagli tutto»; «Letizia Moratti se proprio vuoi tagliare/
taglia la corda e lasciaci studiare». Giancarlo Fioroni (2006/2008):
«Contro la scuola di Fioroni/ 10 100 1000 occupazioni». Maria Stella
Gelmini (2008- ): «La scuola dei bambini/ non fa rima con Gelmini».
Continuons le combat.
#1 di laura_unimi il 28 Ottobre 2008 - 20:33
i commenti con nomi di ministre ed epiteti come “troia” o “bagassa” mi fanno proprio schifo…creatività zero, sessismo becero mille.
si può fare di meglio.