Martedì 19 maggio a Torino migliaia di studentesse e studenti hanno dimostrato come il fuoco delle mobilitazioni di questo autunno contro il decreto Gelmini non si sia spento, andando a contestare il G8 university summit con rabbia e determinazione. Un summit che si svolge durante una crisi causata dalla stessa istituzione illegittima che di questa crisi è la diretta responsabile, riempiendosi la bocca a sproposito di termini quali sostenibilità e sviluppo, quando i fatti hanno evidenziato l’insostenibilità di questo sistema economico e all’interno di questo le misure proposte per la trasformazione delle università secondo il modello aziendale.
Delle grandi mobilitazioni che in questo autunno hanno coinvolto centinaia di migliaia di persone per la difesa di una formazione libera e accessibile a tutti e tutte è rimasta la capacità di rendere gli studenti, i lavoratori e i ricercatori degli atenei i protagonisti di un grande cambiamento dal basso: una reale opposizione sociale che oggi ha dimostrato la maturità per riprendersi le strade di Torino e isolare i baroni e il loro insostenibile summit come un corpo estraneo da quello che è il reale mondo universitario.
Un’estraneità che si è manifestata anche nell’incredibile presenza di forze dell’ordine in assetto antisommossa a difesa del fortino dei baroni, che ha evidenziato ulteriormente la distanza tra la loro idea di formazione e l’univeristà che invece reclamano gli studenti, i lavoratori e i ricercatori, istituendo addirittura una ‘zona rossa’, inaccessibile e militarizzata come ai tempi delle giornate del G8 genovese del 2001.
Nel legittimo tentativo di non accettare divieti e zone off limits, un grande corteo di studenti partito da Palazzo Nuovo, ha sfilato per le vie della città cercando di raggiungere il luogo dell’insostenibile summit, trovandosi a fronteggiare un ingente numero di poliziotti e carabinieri, che non hanno esitato a caricare la manifestazione. All’interno di queste cariche Alessandro, un nostro compagno,amico, fratello, è stato tratto in arresto.
Chiediamo la sua immediata liberazione, rivendicandoci tutto il percorso che ci ha portato oggi a Torino a contestare il loro modello di università e tutte le pratiche che, dalle mobilitazioni di massa di questo autunno, ai blocchi metropolitani, fino alla rabbia e alla determinazione di questo corteo, hanno caratterizzato l’azione autorganizzata degli studenti in questi ultimi mesi. La nostra lotta non è finita… è appena cominciata!
Alessandro libero subito!
Domenico libero subito!
Rete Studenti Milano – Retestudenti.noblogs.org
Corsari-milano.noblogs.org
Adesioni:
Palestra popolare Milano
Uninversi.org
Kaos Bovisa (Collettivo auto organizzato studentesco)
Coordinamento Città studi
Collettivo autart brera
Collettivo No Pasaran – mediazione culturale
Collettivo scienze politiche
Cordinamento dei collettivi studenteschi di Milano e provincia
Rebel8
Chainworkers
Leoncavallo Spazio Pubblico Autogestito
Cascina autogestita Torchiera senz’acqua
Csa Baraonda
Onda anomala Torino
Onda anomala Bologna, Cua Bologna, Laboratorio autogestito Crash
Onda anomala Palermo, Cua Palermo, Csoa ex carcere
Onda anomala Padova
Onda anomala Pisa, Area antagonista pisana
Onda anomala Roma, Atelier occupato Esc
Csa Pacì Paciana
Coordinamento Studentesco Schio, Spazio autogestito Arcadia (Vicenza)
Cosenza antagonista, Cpoa Rialzo, Rebel Fans Ultras Antifa
Csoa la Talpa e l’orologio (Imperia)