LIBER* TUTT* SUBITO!


LA REPRESSIONE NON CI FERMA – SOLIDARIETA’ AGLI STUDENTI ARRESTATI  

riflessioni su un anno di movimento studentesco e sugli arresti degli ultimi giorni 

Lunedì 6 luglio, su ordinanza della Procura torinese vengono arrestati, in varie città italiane, 21 studenti, per fatti riguardanti gli scontri al corteo del 19 maggio a Torino contro il G8 University Summit. Di questi studenti (i cui arresti sono stati tutti eseguiti in forma preventiva e non dovuti ai risultati di un processo) 16 finiranno in carcere e 5 ai domiciliari.
Non vogliamo qui fare un bilancio delle giornate di contestazione al G8 U.S., nè ridiscutere i motivi che ci spinsero a scendere in piazza, nè ricordare come l’attuale governo stia reprimendo le  varie espressioni di dissenso, militarizzando le citta` e colpendo chi si oppone all’attuale stato di cose e al modo di (non?) gestire la crisi economica.
Vogliamo invece condividere alcune riflessioni sul significato di quest’ondata repressiva per noi studenti.

Partiamo a monte, dall’importanza che ha avuto (ed ha tutt’ora) il movimento dell’Onda.
In un contesto di crisi e di conseguente esasperazione dei conflitti sociali, l’Onda è stato un movimento nuovo, giovane, partecipatissimo e in grado di guadagnarsi le simpatie di tutti grazie alla sua spontaneità e trasversalità.
L’Onda ha messo in difficoltà gli apparati repressivi sia con la propria imprevedibilità (fatta di cortei improvvisati e blocchi) sia con il dialogo aperto coi cittadini.
L’Onda è stata un movimento che per mesi ha riempito le piazze con migliaia di persone, ridando significato agli spazi pubblici come presidio della vera democrazia e segnando realmente una discontinuità con la deriva razzista, ignorante e autoritaria degli ultimi anni, dando quindi nuova linfa a molte situazioni di resistenza: oltre ai cortei in difesa dell’istruzione pubblica,infatti, gli studenti hanno riempito le mobilitazioni contro le logiche razziste e autoritarie del pacchetto sicurezza, ma anche vertenze legate ai territori, come – restando a Milano – lo sgombero del CSOA Cox18 o i presidi ai cancelli della INNSE. La voglia di partecipare non è insomma rimasta legata al solo ambito universitario.
Forse contavano che il movimento si esaurisse da solo, ma non è stato così, neanche dopo le cariche di marzo alla Sapienza. L’Onda è calata, ma ancora a maggio migliaia di studenti sono scesi in piazza a Torino, stavolta molto più determinati.
Come leggere gli arresti del 6 luglio allora? Arresti, ripetiamo, cautelativi, per reati non certo tanto gravi da giustificare un arresto, come resistenza a pubblico ufficiale.
Secondo noi il Ministero dell’Interno, attraverso le Questure e le Procure, ha voluto dare un segnale POLITICO all’intero movimento studentesco, in vista innanzitutto del G8 a L’Aquila, ma soprattutto dell’autunno prossimo. Il messaggio è chiaro: vi colpiamo quando vogliamo, non tollereremo più che la protesta esca dagli argini che noi abbiamo stabilito.
Per questo crediamo che debbano sentirsi parte in causa tutti gli studenti che quest’anno si sono mobilitati e hanno organizzato e partecipato alle iniziative dell’Onda, esprimendo  solidarietà ai 21 studenti raggiunti da misure cautelari assurde e pretestuose, date le accuse che compaiono negli atti giudiziari. Perché questi insoliti atti repressivi sono una pesante intimidazione che mira a restringere gli spazi di libertà e agibilità di tutti.

Per conto nostro, continueremo a fare autoformazione, controinformazione e ad aprire spazi di confronto e socialità, opponendoci sempre e comunque alla svendita dell’istruzione e della cultura pubbliche e lavorando con tutti quelli che vorranno collaborare. Arrivederci a settembre!

Collettivo di Città Studi 

[ per contatti: retazione@libero.it ]

Qui la locandina:   locandina arresti.pdf

 

Per aggiornamenti e approfondimenti:

http://www.uniriot.org/uniriotII/ , http://www.uninversi.org , http://petizionearrestig8.noblogs.org/

 

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