da Indymedia
In tarda mattinata quattro operai INNSE hanno forzato il blocco delle forze dell’ordine e sono entrati all’INNSE di via Rubattino a Milano.
Due di essi sono riusciti a salire su una gru, si rifiutano di scendere
minacciando di restare ad oltranza finchè le richieste degli occupanti (la sospensione dello smontaggio dei macchinari e l’apertura di un vero tavolo di trattativa)
non saranno accolte.
Fuori dai cancelli prosegue il presidio degli altri operai e dei simpatizzanti accorsi. Frattanto i manovali addetti allo smontaggio sono stati fatti uscire, mancando le condizioni per lavorare in sicurezza.
I presenti fanno appello a tutti affinchè ci si rechi in via Rubattino
per sostenere attivamente questa nuova fase della lotta, dopo il
fallimento degli incontri istituzionali svoltisi ieri in Regione e
Prefettura.
15:55. Mezz’ora fa gli operai della innse e i loro sostenitori si sono mossi in corteo verso la stazione FS di Lambrate.
continua il presidio e rimangono sulla gru gli operai che sono riusciti
a entrare in fabbrica eludendo il gigantesco schieramento di forze di
polizia e carabinieri.
per le forze dell’ordine (?) ennesima figura di merda (come se non bastasse quella di aver sgomberato degli operai ad agosto).
continuiamo a sostenere la lotta, chi può passi dal presidio.
17:30. I cinque operai che, questa mattina, sono riusciti ad eludere il
mastodontico blocco delle Forze dell’Ordine attorno alla Innse sono
ancora sulle gru.
All’interno della fabbrica sono entrati Rinaldini, Cremaschi e la Sciancati.
Il Prefetto ha promesso 2 giorni di tregua nello smontaggio dei macchinari.
Memori di come sono andate a finire le ultime promesse di tregua gli operai non mollano.
Presenti un centinaio di solidali.
…aggiornamenti continui su indymedia e sui quotidiani online…
Importante: il presidio diventa permanente ed e`richiesta la partecipazione di tutti, in particolare si richiede di portare acqua e cibo per stasera!
Vi ricordate Milano?
La grande città industriale che garantiva lavoro e benessere?
Quella città non esiste più.
Milano è la grande vetrina d’Italia, dove l’estetica ed il decoro
diventano primo comandamento. Non c’è più spazio per chi vive la realtà.
Le fabbriche ad una ad una sono state chiuse, private dell’anima, degli operai.
Gli unici lavori rimasti sono legati all’immagine dettata da modelle e speculatori.
In questo nuovo mondo dell’effimero, c’è chi resiste, chi si aggrappa alla vita vera.
E’ la storia della Innse Presse.
Una fabbrica che in un momento di crisi continuava ad essere produttiva.
Una produzione che 31/05/2008 è stata bloccata.
50 operai fuori, senza lavoro, per colpa di un imprenditore senza
scrupoli che aveva promesso il rilancio dell’azienda per poi speculare
su queste 50 famiglie.
Ma gli operai non si sono lasciati intimidire.
I primi tempi hanno portato avanti il lavoro.
Poi sgomberati.
Ma sono andati avanti.
Hanno costruito una casa-presidio vicino alla fabbrica.
Giorno e notte sono rimasti lì, facendo i turni. Natale e Capodanno compresi.
Hanno attraversato tentatovi di sgombero, la Polizia, gli scontri.
Domenica 2 Agosto, dopo 15 mesi di lotta, sono stati sbattuti fuori anche dal loro presidio.
E’ lotta di nuovo.
Due giorni di tentativi per fermare lo smontaggio dei macchinari.
Due giorni di prese in giro da parte di Regione, Provincia e Prefettura.
Oggi 4 Agosto gli operai hanno agito radicalmente.
Sono entrati nella loro fabbrica.
Per riprendersela.
Per difendere la dignità del lavoro che gli è stato rubato.
Ora 4 di loro sono su una gru.
C’è chi minaccia di buttarsi giù.
Questo è un appello per tutti coloro che credono nel valore e nella
dignità di chi vive e affronta le vere difficoltà della vita.
Portate la vostra solidarietà al presidio permanente in Via Ribattino 93, davanti alla Innse Presse.
Studenti per la Innse