Comunicato da Castelvolturno – 18 settembre


*GUARDA: “WANTED BUT NOT WELCOME” , montaggio di video realizzati coi telefonini da migranti in viaggio verso l’Europa, realizzato da Gabriele Del Grande e presentato dal Naga al Milano Film Festival. Articolo qui , altri video qui.

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LA LOTTA CONTINUA

E IL VOSTRO RICORDO CI RENDE PIU` FORTI !

Sono passati due anni dalla “strage di San Gennaro” dove sei migranti furono trucidati dai mitra della camorra. In questi due anni la vita a Castel Volturno non è sostanzialmente cambiata.

La Prefettura di Caserta è divenuta la sede del Modello Caserta voluto da Maroni ossia di quel coordinamento tra le forze dell’ordine che ha portato all’arresto di alcuni esponenti della criminalità e fatto della repressione l’unica arma per combattere la camorra. Ma il Modello Caserta ha continuato ad ignorare l’insicurezza dei luoghi di lavoro e lo sfruttamento dei lavoratori tutti italiani e immigrati posti quotidianamente di fronte al ricatto “o lavoro o diritti”. La crisi economica, l’assenza di strumenti di emersione dal lavoro nero hanno aumentato la discriminazione sociale, lavorativa, giuridica e reso i migranti ancor più vulnerabili, ricattabili da caporali e camorristi.

I migranti continuano ad essere sfruttati nelle campagne, nell’edilizia;

le forze dell’ordine continuano a fermare lavoratori alle 4 di mattina alle rotonde o negli autobus scambiando le vittime dello sfruttamento con i criminali;

ottenere il permesso di soggiorno diventa sempre più complicato e difficile.

Le vittime della strage di San Gennaro erano innocenti lo abbiamo detto dal 18 settembre 2008.

La camorra ha sparato per dare un avvertimento, per marcare il loro potere sul territorio.

A Giuseppe Setola gli è stato contestata anche l’aggravante di “odio razziale” ed il processo sta confermando l’innocenza dei sei migranti. Questa verità sembra così difficile da accettare. Giornalisti, scrittori, politici e a volte persino qualche operatore sociale continua a sostenere la tesi che qualche cosa di poco chiaro i sei devono avercela.

Il coordinamento Antirazzista di Caserta, in occasione del secondo anniversario della strage, vuole ricordare i propri morti con la deposizione di una scultura sul luogo dell’eccidio.

Riteniamo infatti che, nonostante il vuoto istituzionale e le “dimenticanze” delle varie amministrazioni succedutesi su questo territorio nell’onorare degnamente le vittime della strage, sia per noi doveroso ricordare il sacrificio di chi è caduto innocentemente sotto i colpi della violenza camorrista e razzista e il coraggio di chi ha denunciato e non ha abbassato la testa.

Il Movimento dei Migranti e Rifugiati vuole perciò riaffermare che la morte di

KWADWO OWUSU WIAFE – IBRAHIM ALHAJI -KARIM YAKUBU (AWANGA)

KUAME ANTWI JULIUS FRANCIS- JUSTICE SONNY ABU -ERIC AFFUN YEBOAH

e la testimonianza dell’unico sopravvissuto JOSEPH AYIMBORA grazie al quale è stato possibile arrestare i Killers e che oggi è sottoposto ad programma di protezione non è stata invano e che la loro memoria ci rende più forti e determinati nelle nostre lotte.

Non è la violenza della camorra a farci paura ma il silenzio e l’indifferenza verso una popolazione di lavoratori immigrati e di rifugiati considerati facili bersagli, sui quali sparare per allenarsi.

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