Come collettivo CittàStudi aderiamo al comunicato dell’Assemblea di Scienze Politiche in merito ai gravi fatti accaduti a Napoli dove gli studenti di Lettere sono stati aggrediti mentre ripulivano dalle svastiche i muri della facoltà da esponenti del neofascismo locale (con la connivenza della classe politica), usati ancora una volta contro gli studenti che esprimono una critica e un’alternativa. Da parte nostra (mentre il 29 a Milano si inaugurano le commemorazioni per i defunti Ramelli, Pedenovi e Borsani proprio in CittàStudi, quando però la questura ha vietato la deposizione della corona di fiori alla lapide di Gaetano Amoroso, antifascista accoltellato il 27 aprile del 1976) solidarietà agli studenti aggrediti.
Collettivo cittaStudi, da sempre antifascisti.
[Guarda a proposito di connivenze: la polizia espone simboli fascisti nel commissariato di CittàStudi a Milano]
Napoli: Candidati con le lame attaccano gli studenti
Nella mattinata del 29 aprile tre studenti e compagni sono stati aggrediti nei pressi della facoltà di Lettere della Federico II a Napoli. I compagni del collettivo di lettere stavano ripulendo le mura dell’università dalle scritte inneggianti al nazismo comparse la notte precedente.
Tra i protagonisti di quanto successo, oltre agli esponenti di Casa Pound, vi è un candidato del Pdl alle elezioni comunali. La reazione dei neofascisti si colloca in un clima di perfetta riabilitazione dello stesso fascismo quale strumento per la perpetuazione della società esistente: a Roma il 28 aprile erano stati aggrediti tre studenti del collettivo Senza Tregua, mentre il 29 a Milano si inaugurano le commemorazioni per i defunti Ramelli, Pedenovi e Borsani, quando però la questura ha vietato la deposizione della corona di fiori alla lapide di Gaetano Amoroso, antifascista accoltellato il 27 aprile del 1976.
Queste aggressioni, siano esse fisiche o morali, dimostrano come la memoria sia il principale problema che le forze neo-fasciste devono affrontare al fine di ricostruire la propria agibilità sociale. Per questo motivo le istituzioni di ogni ordine e grado elargiscono la propria benedizione al fine di cancellare il ricordo dei crimini fascisti e della resistenza che li ha combattuti. Del resto quello che accade al di fuori e intorno le mura dell’università riflette lo stesso clima di violenza, impoverimento e repressione generalizzata che le istituzioni e la classe politica promuovono favorendo più o meno direttamente l’affermarsi delle forze neofasciste.
La classe politica legittima candidati con le lame, gli stessi che hanno attaccato i movimenti studenteschi durante le manifestazioni contro la riforma Gemini, perchè difensori dello smantellamento dell’università pubblica. L’università al suo interno si sta trasformando in un felice antro dove le forze xenofobe e reazionarie trovano la legittimità delle autorità accademiche, grazie a quel clima di finta neutralità per cui l’università è diventata la tana degli indifferenti, degli eterni innocenti che pretendono di essere cittadini del mondo (o peggio ancora della scienza) senza essere partigiani.
Quello che è successo oggi al di fuori della facoltà di lettere a Napoli riflette quello che quotidianamente avviene nei quartieri, all’interno delle facoltà e dei posti di lavoro di tutta Italia, ovvero l’attacco ai diritti e alla libertà.
Ai compagni e studenti coinvolti nelle aggressioni la nostra solidarietà.
Assemblea scienze politiche Milano