Verso il 1 marzo: Sciopero dei migranti


 
    
Report dell’azione destrutturante:
Sabato 13 erano circa 40 le persone che hanno percorso allegramente viale Padova, “destrutturandola”. Il ritrovo era alle 14.00 in piazzale Loreto, dove si è finito di costruire, sotto lo sguardo stupito dei passanti, il grande permesso di soggiorno che avrebbe dovuto precedere quel piccolo corteo di svitati, carichi, però, di ben 2000 volantini. La prima “frozen” viene fatta davanti alla stazione della metropolitana: una decina di persone sono congelate, in mezzo alla strada, nell’atto di consegnare un volantino, di leggerlo, di raccoglierlo da terra o, ancora, arrotolato come fosse un cannocchiale, di guardarci attraverso. I passanti guardano questi strani manichini viventi con le espressioni più varie, ma li guardano, tal volta addirittura si fermano. Ad un segnale convenuto le persone congelate riprendono vita, il permesso di soggiorno viene abbassato, e i volantini vengono consegnati. Spesso, anche su richiesta degli stessi passanti, il significato della giornata del primo marzo viene meglio spiegata a parole, intavolando così interessanti discussioni con gli abitanti di via Padova. Risalendo la via, le “frozen” vengono ripetute più volte, intervallate da momenti di puro volantinaggio e da “incursioni” nei numerosi negozi della zona. Pur non mancando i soliti grugniti e gli strani suoni gutturali emessi da gente che non aveva 
evidentemente nessuna intenzione di essere destrutturata, devo dire che molte persone non solo prendevano il volantino di propria iniziativa, ma lo leggevano anche, spesso chiedendo addirittura delucidazioni in merito. Insomma, tra tutti i volantinaggi che ho fatto (e ne ho fatti tanti!) quello di sabato è quello che indubbiamente ha avuto la maggiore recettività da parte dei passanti. 
Dopo aver percorso un lungo tratto di viale Padova abbiamo raggiunto, tramite una traversa, la vicina viale Monza grazie alla quale abbiamo fatto ritorno in piazzale Loreto.

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