Archivio per la categoria Università
WeAreThe99% – proiezione di DEBTOCRACY e dibattito
Scritto da cittaztudi in ONE WORLD ONE STRUGGLE, Università il 11 Dicembre 2011
MERCOLEDÌ 14/12 h 16:30 AULA D @ FISICA, via CELORIA 16
proiezione di DEBTOCRACY
documentario sulla crisi del debito greco del 2010, proiettato nelle piazze di tutto il mondo
– a seguire dibattito sui meccanismi del debito, i piani di austerità e la crisi della democrazia, la diffusione globale dei movimenti WeAreThe99% e #occupyeverywhere… –
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www.sottotraccia.org >> libera rivista universitaria Sottotraccia, in preparazione il #7 su debito e crisi economica e finanziaria (scarica QUI il #6 appena uscito!!)
cittastudi.noblogs.org >> collettivo cittàstudi, informazione e lotta dentro e per l’università
Smantellano l’università e processano chi protesta
Scritto da cittaztudi in Università il 11 Marzo 2011
UPDATE 28/3 : A quanto pare la lotta paga!
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*Martedì 15 marzo h 12: presidio in università statale, chiostro centrale, via Festa del Perdono
*Mercoledì 16 marzo h 10:30: presidio alla presidenza di giurisprudenza, dove si terrà il processo agli studenti, via FdP
Comunicato in word: processano_chi_protesta .
Durante l’ultimo senato accademico, svoltosi il 15 febbraio, è stata istituita una commissione disciplinare per valutare le sanzioni disciplinari da comminare nei confronti di 8 studenti, di cui 7 iscritti alla facoltà di Scienze politiche, sotto accusa per l’occupazione di uno spazio nel dipartimento di storia a Scienze Politiche. Di fronte all’attacco gravissimo che da anni le politiche neoliberiste hanno condotto nei confronti dell’istruzione pubblica, così come dello stato sociale, oggi sotto accusa vi sono 8 studenti che insieme a migliaia di altri studenti e lavoratori si sono opposti concretamente alle politiche di aziendalizzazione e mercificazione dell’università.
ONE WORLD ONE STRUGGLE
Scritto da cittaztudi in EDITORIALI & DIBATTITI, Materiali, ONE WORLD ONE STRUGGLE il 10 Marzo 2011
Non è più possibile parlare delle trasformazioni sociali in atto anche all’interno degli atenei limitandosi ad osservare la situazione italiana, come se le politiche di austerità di casa nostra fossero il frutto solo della miopia del governo e non di tendenze globali. Con l’editoriale sottostante – che cerca di tenere insieme il filo delle ultime trasformazioni – inauguriamo la sezione “One World, One Struggle” del blog, nella quale parleremo dei tratti comuni di tali politiche e delle comuni strategie di lotta degli studenti, dei precari, dei giovani, dei lavoratori in tutto il mondo, a partire dalle rivoluzioni nel mondo arabo e dalle rivolte studentesche in Europa.
>>Leggi: volantone di “riscossa_studentesca” sul Processo di Bologna.
>>ISM – International Student Movement : piattaforma indipendente di studenti e attivisti contro la mercificazione dei saperi (che cos’è – join statement). Recentemente ha lanciato iniziative delocalizzate per tutta la primavera 2011 ( Spring of Resistance ) e prodotto il pamphlet “Education Activist Movements Worldwide” sulle diverse esperienze di lotta in giro per il mondo.
Università neoliberista vs AUTOGESTIONE
Le politiche sull’università degli ultimi tre anni, dai tagli della legge 133/08 in poi, sono tutt’altro che un fulmine a ciel sereno o un’anomalia italiana: si tratta invece di parti di un processo che si verifica in forme simili in tutta Europa e più in generale a livello globale.
Per capire meglio quanto sta succedendo, proviamo a guardare l’università da più lontano, tenendo presente che i provvedimenti sull’università sono sempre speculari ad analoghi – se non peggiori – interventi sul sistema scolastico, in particolare sulle superiori.
Que se vayan todos / Make the rich pay!
Scritto da cittaztudi in EDITORIALI & DIBATTITI, Materiali, Università il 31 Gennaio 2011
Cominciano ad essere elaboati i decreti attuativi della legge 240/2010 (“riforma” Gelmini, qui il testo definitivo). Unimi sta nominando – in modi tutt’altro che democratici e trasparenti ed escludendo alcune categorie – la commissione che dovrà riscriverne lo statuto secondo i dettami della riforma.
Dopo la giornata del 28 gennaio, sciopero nazionale dei metalmeccanici indetto dalla fiom e sciopero generale indetto dai sindacati di base (qui il volantino del Collettivo CittàStudi), che ha visto scendere in piazza in tutta Italia studenti e lavoratori, continuano nelle città le lotte dal basso degli studenti, dei precari e dei ricercatori per un’università diverse. Lotte che evidenziano sempre più il proprio legame con le esperienze di altri paesi, da Londra alla Tunisia all’Egitto dove sono in prima linea i giovani e gli universitari.
A Pavia gli studenti liberano uno spazio cittadino, a Milano il preside di Scienze Politiche fa sgomberare dalla polizia, per la seconda volta, uno spazio occupato dagli studenti in università.
Bisogna continuare ad organizzarsi e resistere!
SIAMO ALLA RICERCA DEL NOSTRO FUTURO E CE NE STIAMO OCCUPANDO
LEGGI
*Studenti e Capitale di Piero Bevilacqua a proposito dei trend europei nelle politiche sull’università
*E la lotta di classe si sposta tra i banchi , di Marco Lodoli (Repubblica)
*le cifre esatte dei tagli all’università
*la piattaforma del Coordinamento Precari Università (nazionale) in merito alla riscrittura degli statuti d’Ateneo
*verso il meeting europeo delle lotte universitarie >> 11-13 febbraio, Parigi
*autonomia-mutualismo-autoformazione: contributo degli studenti pavesi
*Articolo sul movimento studentesco dell’autunno (qui in pdf: editoriale ):
I nodi vengono sempre al pettine. L’attacco generalizzato ad ogni diritto, dal lavoro ai territori all’istruzione, ci ha consegnato un autunno ricco di conflitti sociali, all’interno del quale gli studenti hanno giocato un ruolo da protagonisti, con novità significative rispetto alle esperienze precedenti.
Passa il ddl Gelmini: porteremo il conflitto nel cuore degli atenei, colpendo laddove non vi aspetterete mai!
Scritto da cittaztudi in Materiali, Università il 24 Dicembre 2010
23 Dicembre 2010. Roma.
Ore 16.50.
Il senato della Repubblica approva la riforma dell’Università(DDL Gelmini). I voti favorevoli sono stati 161 , i contrari 91 e 6 gli astenuti. Il testo di legge dovrà essere ora promulgato dal Presidente della Repubblica e pubblicato sulla gazzetta Ufficiale prima di entrare in vigore.
Rabbia, sconforto. E ancora tanta Rabbia.
Mesi e mesi a organizzare nelle università italiane iniziative, banchetti, uscite pubbliche, serate, autogestioni, occupazioni, cortei, blocchi, manifestazioni, mobilitazioni di massa.Invadere le città, bloccare tutto.Occupare monumenti, strade, autostrade, porti e aereoporti.Salire sui tetti, sui tetti delle facoltà, degli spazi sociali, delle fabbriche e dei luoghi di lavoro. Mesi e mesi a parlare di autoriforma dal basso, a coinvolgere studenti e studentesse, professori e docenti, studenti medi, dottorandi e ricercatori, precari e precarie, lavoratori e operaie, sindacati e associazioni, migliaia di compagne e compagne, a richidere lo stop ai tagli all’istruzione, ai finanziamenti a privati e spese militari.
Mesi a far capire a questo Governo che noi, studenti e lavoratori uniti, avevamo un idea differente da quella loro, che la volevamo praticare. Mesi a dire che la crisi non dobbiamo pagarla noi, che le decisioni spettano a noi.
Eravamo e siamo stati piu’ di un Onda.Un vortice. Uno Tsunami.
Abbiamo attraversato lo sciopero con la Fiom ad Ottobre, la giornata di rivolta del 14 Dicembre, aumentando il conflitto in maniera esponenziale.
E loro, sordi, ora approvano il DDL.
Proprio ieri in tutta Italia avevamo di nuovo preso parola per ribadire che questa riforma non la volevamo. Anche a Milano un corteo non autorizzato, determinato e organizzato, ha attraversato la metropoli, portando il conflitto al di fuori delle logiche di palazzo e delle istituzioni.
Avevamo scelto, come universitarie e universitari, di raggiungere via Padova, partendo dal centro pulsante del sapere: la Statale di Milano.
Raggiungere Via Padova, periferia multiculturale e multietnica spesso criminalizzata da Governo e Comune, per noi studenti aveva un significato speciale. Avevamo deciso di andare lontano dal centro, per incontrare i quartieri popolari, abitati dai lavoratori italiani e migranti, per ribadire il fatto che la nostra lotta è anche quella di tutti coloro che come noi sentono la necessità di opporsi ai singoli provvedimenti varati da questo governo e dai suoi mandanti, Confindustria e vari gruppi di potere.
Lo avevamo fatto a centinaia, conquistandoci metro per metro il nostro corteo, comunicando alla città la nostra rabbia contro questo Governo e contro la “riforma” Gelmini che mina alla base il carattere pubblico dell’istruzione e dell’università.
Non sono state certo le manganellate o le continue provocazioni da parte di un Governo arrogante e disinteressato a risolvere i problemi reali del paese, a fermare gli studenti e le studentesse scesi in piazza, a Milano e in tutta Italia.
Volevamo essere imprevedibili. Lo siamo stati.
Ci siamo sempre mossi in maniera determinata e cogliendo novità essenziali nel movimento.
Erano decenni che gli studenti non riprendevano così fortemente le redini del loro (nostro) futuro!
E non sarà certo l’approvazione di questo ddl a fermare il nostro essere movimento per un’università davvero diversa, portato avanti da anni con iniziative di autoformazione e di lotta. Infatti, le vertenze riguardanti governance, diritto allo studio e precarietà restano aperte in quanto legate ai tagli e ai decreti attuativi che il governo dovrà emanare. Né ci stancheremo di ribadire la nostra contrarietà al modello di università dettato dal processo di Bologna, al servizio del mercato, della produzione, dell’immobilismo sociale, che non può essere nell’interesse dei giovani e degli studenti.
Non arretreremo di un passo, la rivolta sarà anche domani, fino a quando le privatizzazioni, la precarietà, la militarizzazione della vita pubblica, le inutili missioni di guerra all’estero, i CIE e i respingimenti non cesseranno di esistere. Oltre alle nostre, le mobilitazioni nel resto dell´Europa ce lo insegnano: quando c´è la rabbia, la consapevolezza di essere nel giusto e la determinazione a vincere dei soggetti sociali reali, l’intelligenza collettiva diventa sciopero materiale senza bisogno che nessun sindacato lo indica.
Porteremo il conflitto nel cuore degli atenei, colpendo laddove non vi aspetterete mai!
Non abbiamo rimorsi, ma solo piu’ rabbia e voglia di cambiamento!
Non un passo indietro, ma mille in avanti!
PER UNA UNIVERSITA’ PUBBLICA, LAICA E ACCESSIBILE E TUTTI/E
CONTRO IL PROFITTO, FIDUCIA NEL CONFLITTO
Universitari e Universitarie in Mobilitazione Permanente – Milano
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*Volantino distribuito in piazza >> 22 dicembre
*Decleva non ha la nostra fiducia !! >> DECLEVA
*Rassegna stampa 22/12, Milano: repubblica (foto), corriere foto . Nazionale: vedi uniriot . Video di Milano.
*Comunicati nazionali: infoaut , ateneinrivolta , editoriale uniriot (da Pisa).
*Materiali utili: il volantone di cittàstudi sulla situazione universitaria e il dossier di scienze politiche, l’appello degli universitari milanesi verso il 14/12.
*Dal web: articolo sul merito (22/12), “scacco alla gelmini in 5 mosse” , articolo sui cambiamenti dell’università fuori dall’Italia, (…)
Contro il profitto / fiducia nel conflitto!
Scritto da cittaztudi in Università il 19 Dicembre 2010
Dopo la giornata del 14/12, che ha visto la vergognosa compravendita della fiducia al governo e l’esplosione della rabbia sociale di studenti, lavoratori, comitati di cittadini uniti per le strade di Roma, mercoledì 22 dicembre dovrebbe essere votato definitivamente al Senato il ddl Gelmini (vedi il volantone di CittàStudi con analisi e rivendicazioni). L’assemblea interfacoltà tenutasi venerdì 17/12 ad agraria rilancia per settimana prossima 2 giorni di iniziative nelle diverse facoltà e un appuntamento unitario mercoledì 22/12.
Mercoledì 22/12 appuntamento unitario
h 9 davanti alla Statale via Festa del Perdono
portare: pentole, fischietti, bidoni, strumenti musicali, tamburi, vuvuzelas e quant’altro per fare ritmo&rumore
chi può venga in bici: alle 12:30 partirà una critical mass !!
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universitari milano
– fate girare –
siamo alla ricerca del nostro futuro e ce ne stiamo occupando
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Volantino: 22 dicembre .
Sarà il governo o l’università? 14/12 tutti in piazza!!
Scritto da cittaztudi in Università il 11 Dicembre 2010
DIFFONDIAMO LA MOBILITAZIONE NELLE FACOLTA’!!! Parlando, appendendo cartelli, organizzandosi… il 14 dobbiamo essere tutti in piazza!
LEGGI: appello degli universitari milanesi , comunicato dell’assemblea unitaria in Statale del 10/12, volantone del collettivo cittàstudi sulla situazione universitaria ma non solo. A Londra imponenti manifestazioni studentesche e scontri nel giorno dell’approvazione in parlamento dell’aumento delle tasse universitarie >> repubblica , the guardian . Gli studenti si oppongono in tutta l’Europa del “Bologna Process” agli attacchi all’università!!
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APPUNTAMENTI (in aggiornamento –> segnalateceli a retazione@libero.it ):
13/12: iniziative nelle facoltà!
>> Architettura: dalla mattina performance nel salotto autocostruito davanti alla “A” . A pranzo laboratorio “L’università che vorrei”: progetta la tua università per poi portarla in corteo il 14 ed edificarla ad ogni incrocio della città!
>> Fisica: h 12:30 aula I dip. di fisica, via celoria 16, assemblea verso il 14 !
14/12: TUTTI IN PIAZZA
>> h 8:30 concentramenti e blocchi nelle facoltà >> per cittàstudi ci vediamo in piazza Leonardo
>> h 9:30 largo Cairoli: corteo studentesco cittadino, spezzone universitario
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APPELLO UNIVERSITARIO MILANESE VERSO E OLTRE IL 14/12
Scritto da cittaztudi in Università il 9 Dicembre 2010
Agli student*, ai precar*, ai lavorator* italian* e migranti, ai militant*, alle piattaforme “Uniti contro la crisi” e “Antagonisti contro la crisi”, a tutte le realtà auto-organizzate del Paese, agli spazi sociali, ai movimenti in difesa dei beni comuni, ai sindacati di base, a tutte le persone che non arrivano a fine mese…
Siamo gli studenti universitari che si sono resi protagonisti delle mobilitazioni e delle azioni di blocco che in queste ultime settimane si sono portate avanti nella nostra città, a Milano, come nel resto del Paese. Abbiamo bloccato i nodi nevralgici delle città, nonché i luoghi in cui quotidianamente lavoriamo, viviamo e studiamo, sfidando un Governo che sa rispondere unicamente con la forza militare ad ogni forma di critica. In quanto studenti in crisi siamo, infatti, già perfettamente inseriti nel ciclo produttivo, svolgendo quasi sempre lavori precari. Questo preambolo sul nostro essere sociale, che si manifesta nel binomio studente-lavoratore, è il punto da cui partiamo per l´analisi del particolare contesto socio-economico che vive l´Italia, sullo sfondo della crisi capitalistica globale. La nostra vuole essere una riflessione che parli ai movimenti sociali, superando gli steccati delle lotte specifiche e delle separazioni in compartimenti separati, ma anche a tutti i cittadini che come noi sentono la necessità di opporsi ai singoli provvedimenti varati da questo governo e dai suoi mandanti, Confindustria e vari gruppi di potere, ed al filo comune che li lega.