Lotta Greca – 15/03

Giovedì 15/03 h 19 @coa T28 (via dei Transiti 28, mm1 Pasteur)

Serata bon_barolo con alcuni studenti greci dei collettivi universitari di Atene, Salonicco, Volos

per parlare di crisi, movimento studentesco, piazze occupate e rifiuto del debito!

– cena sociale studentesca / menù greco  – dibattito – DjSet –

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Polentata No Tav – 22/02

Verso il corteo nazionale in valle di sabato 25 febbraio, serata bon_barolo dedicata alla Valsusa!

Mercoledì 22/02 h 21 @coa T28 (via dei Transiti 28, mm1 Pasteur)

POLENTATA NO TAV

– cena sociale studentesca – proiezioni video dalla Valsusa – materiale informativo – dibattito –

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[NoTav] Portiamo la valle in università!

Giovedi 16-02 @ aula 22 scienze politiche, via Conservatorio 7 : proiezione di “i peccati della maddalena“e “questa non è un inchiesta” , in solidarietà con la lotta della Valsusa e con tutti gli arrestati. A seguire: aggiornamenti e dibattito.

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+ regionali , – tav ! Libertà per gli arrestati!

  La mattina del 26 gennaio, una vasta operazione di polizia diffusa su tutto il territorio nazionale trae in   arresto (preventivo)  26 persone, di cui 4 a Milano, accusate a vario titolo per gli scontri alle manifestazioni di luglio contro  la costruzione della linea ferroviaria ad alta velocità (tav)   ValSusa. Si tratta di un’operazione che sa molto di attacco deliberato al movimento No Tav, ma anche un altrettanto evidente messaggio alle tante lotte sociali e resistenze di questo paese.

Da tutti i territori è arrivata una risposta tempestiva che nei prossimi giorni dovrà essere all’altezza di quella della Val Di Susa, inclusiva, larga, di popolo!

SOLIDARIETA` A TUTTI I COMPAGNI ARRESTATI ED INQUISITI!
LIBERI TUTTI E TUTTE SUBITO

Per aggiornamenti / informazioni / iniziative: Milano No Tav , indymedia lombardia , MilanoInMovimento , notav.info

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Negli ultimi giorni se ne è sentito parlare meno, ma il presidio permanente in stazione Centrale, portato avanti dai lavoratori licenziati dopo la soppressione dei treni notte che collegano nord e sud Italia, è vivo e vegeto. Ieri un altro lavoratore è salito sulla torre faro che sta sopra il presidio, raggiungendo Oliviero che vi si trova per protesta dall’8 dicembre. Per oggi è prevista una manifestazione di solidarietà e per il ripristino del servizio, dalle 15 a largo Cairoli !

Riportiamo sotto un articolo riassuntivo della vicenda con alcune considerazioni, tratto da Sottotraccia, libera  rivista universitaria milanese.

 

Prossima fermata?…

Entrando in stazione Centrale a Milano in questi giorni, è difficile non sentire i fischi persistenti dei treni in transito. Non è l’ennesima trovata pubblicitaria per celebrare il progresso della brandizzata, sorridente AltaVelocità italiota, ma un fischio solidale tra ferrovieri. Il saluto è per il presidio permanente dei lavoratori dei treni notturni, in particolare per i tre arroccati sulla torre faro (ora ridotti ad uno solo perché due, stremati, sono scesi dopo oltre quaranta giorni di resistenza).

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Io son d’un’altra razza, son bon_barolo…

giovedì 2 febbraio, h 20 @ coa T28 , via dei Transiti 28 – M1 Pasteur

SERATA UNIVERSITARIA – PRESENTAZIONE DEL PROGETTO BON_BAROLO

Cena sociale – Menù milanese

+buon cibo + buon vino + chiacchiere + progetti + socialità+


Com’è che i ristoranti sono pieni e le pance sono vuote?

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Crisi, è la nuova parola magica con cui giustificare tutto: tagli ai servizi pubblici, privatizzazioni (o liberalizzazioni?), chiusure e licenziamenti, cancellazione di diritti..

Anni di riforme e tagli all’FFO (fondo per il finanziamento ordinario) hanno inabissato la già traballante università pubblica, scaricandone sempre di più il costo sui giovani e gli studenti. Per farsene un’idea basti considerare, oltre alla precarietà ormai forzata per chi sceglie la carriera accademica, l’abbassamento della qualità della didattica e la diminuzione dei corsi di laurea a fronte dell’aumento delle rette e del calo nell’erogazione delle borse di studio e di servizi quali mense e alloggi. Anziché tutelare il diritto allo studio, queste politiche puntano ad un’università autoritaria che rifiuta il ruolo di sito di aggregazione e interazione culturale, per rivestirne uno nuovo basato sulle esigenze del mercato del lavoro e su interessi economici e politici.

Parallelamente i diritti sul lavoro vengono ripetutamente attaccati perché “non ce li possiamo permettere” e la gestione autoritaria di parti sempre più ampie delle nostre vite ha il suo culmine nel governo tecnico e nella “dittatura della finanza”, proprio mentre in tutto il mondo i giovani occupano le piazze e mettono in discussione l’egemonia della finanza sulla società che il modello neoliberista impone.

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Questo progetto ha le sue radici nelle lotte studentesche degli ultimi anni, nelle assemblee e nei collettivi. Come studenti siamo un soggetto sociale importante e vogliamo tenere viva questa consapevolezza maturata in anni di movimento universitario. Vogliamo continuare a scardinare la routine delle nostre facoltà, relazionandoci direttamente con ciò che ci circonda e si muove nella società, partendo da autogestione, aggregazione, autoformazione!

Autogestione significa partecipazione, riappropriazione del proprio potere decisionale, dei propri desideri e bisogni senza delegare niente a nessuno. Dobbiamo riabituarci a prendere parola, al gusto di partecipare alle decisioni collettive, ad ascoltare e ascoltarsi. Autogestione significa anche autoformazione, parola nata nei movimenti studenteschi per rivendicare il diritto dell’individuo a scegliere cosa e come imparare, partecipando attivamente al processo. Autogestione è infine sperimentare relazioni e progetti in modo diverso: autoproduzioni, DIY, condivisione dei saperi, riuso/riciclo dei materiali sono pratiche che fanno impallidire le ricette anti-crisi dei migliori economisti!

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 *   Bon_Barolo è un luogo virtuale e reale dove incontrarsi, scambiarsi idee, riflessioni, materiali, far nascere iniziative e conoscere progetti, favorire relazioni.

 *   Bon_Barolo è anzitutto socialità libera, serate eno-ribelli (da cui il nome) in cui mischiare piacere, approfondimento culturale e attivismo. Cene tipiche regionali (con un occhio di riguardo ai veg), incontri culturali, dibattiti, seminari, concerti, proiezioni, laboratori e cicloaperitivi…

 Partecipa! Autogestione vuol dire che chiunque può sporcarsi le mani, basta lavarsele prima di mettersi a tavola!

 bon_barolo_project

 Pranzi di gala verso la rivoluzione…

 

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WeAreThe99% – proiezione di DEBTOCRACY e dibattito

A un anno dalle lotte universitarie contro la riforma Gelmini e la trasformazione neoliberista delle università, che hanno anticipato l’indignazione globale contro la dittatura della finanza e dei mercati, dopo la fine dell’ennesima Conferenza delle Parti (a Durban) sul cambiamento climatico che dimostra come la crisi ecologica vada di pari passo con quella politica e sociale, tra governi tecnici, debito studentesco, austerità e rischio default…
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MERCOLEDÌ 14/12 h 16:30 AULA D @ FISICA, via CELORIA 16

proiezione di DEBTOCRACY

documentario sulla crisi del debito greco del 2010, proiettato nelle piazze di tutto il mondo

– a seguire dibattito sui meccanismi del debito, i piani di austerità e la crisi della democrazia, la diffusione globale dei movimenti WeAreThe99% e #occupyeverywhere… –

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www.sottotraccia.org >> libera rivista universitaria Sottotraccia, in preparazione il #7 su debito e crisi economica e finanziaria (scarica QUI il #6 appena uscito!!)
cittastudi.noblogs.org >> collettivo cittàstudi, informazione e lotta dentro e per l’università

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[CICLOF] Settimana aperta 17-21 ottobre

Da Lunedì 17 a Venerdì 21 non prendete impegni! In pausa pranzo venite a farvi un giro nel cortile interno della Facoltà di Agraria. Scoprirete cos’è e come funziona la Ciclofficina Ruota Libera, come potete partecipare e diventarne gestori. Ci saranno banchetti delle realtà attive nel quartiere (e non solo) con cui collaboriamo e abbiamo collaborato, dal Collettivo CittàstudiSottotraccia e tante altre.

Dalle 18 alle 19.30, da lunedì a giovedì, un’imperdibile settimana di corsi di riparazione. Ne uscirete esperti ciclomeccanici, pronti a diffondere il verbo secondo il motto: lo vedi, lo fai, lo insegni! I corsi sono gratuiti e aperti a tutti, ma la prenotazione è gradita. Scrivete a sveglia_cittastudi@inventati.org.

E non è finita qui.. Giovedì sera tutti in critical mass e venerdì 21 la consueta apertura settimanale si trasforma in una festa continua, dalle 15 alle 19.30. Cosa volete di più? Vi aspettiamo numerosi!

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#4 Athens: Let’s go for the struggles of our generation!

Continua la rassegna internazionale con testimonianze dirette di studenti dalle piazze europee in lotta.

Ancora prima dell’inizio delle lezioni, e dopo un’estate di contestazioni, moltissime facoltà universitarie in tutta la Grecia sono occupate e gli studenti in mobilitazione contro l’ennesima riforma neoliberista del sistema formativo (come accade in Italia e in molti altri paesi). Sono attualmente più di 300 i dipartimenti universitari occupati, e si susseguono grandi manifestazioni di piazza che si intersecano con gli “indignati” di piazza Syntagma e i cortei contro le misure anticrisi che ne riversano i costi sulle fasce deboli della popolazione.

 

Mentre per il 15 ottobre è stata lanciata dagli Indignados spagnoli una giornata di mobilitazione globale contro le politiche di austerity e lo strapotere finanziario,  a settembre si terrano due importanti meeting transnazionali per connettere le lotte e gli attivisti di diversi paesi: a Barcellona dal 16 al 18 settembre ci sarà l’ HUBMEETING (seguibile in streaming) promosso dalle acampadas spagnole e dal Knowledge Liberation Front per tessere legami da una sponda all’altra del Mediterraneo e verso il 15 ottobre; a Tunisi dal 29 settembre al 2 ottobre si terrà un meeting internazionale, promosso da attivisti tunisini, dal KLF e da alcune reti antirazziste europee, per costruire una rete transnazionale di lotte.

NEW: dichiarazione finale dei partecipanti al meeting di Barcellona

 

 

Riportiamo sotto il comunicato stampa delle facoltà occupate di Atene del 1° settembre.

Per aggiornamenti: From the Greek streets , il blog delle occupazioni universitarie greche , Indymedia :: Athens .

 

COMUNICATO STAMPA

Organizzazioni studentesche e università occupate di Atene

 

Nel giorno dell’apertura ufficiale dell’anno accademico, il movimento studentesco, il personale universitario e l’intera comunità accademica dichiarano con orgoglio: questa riforma del sistema educativo sarà bloccata.

La nostra decisiva lotta è appena cominciata! Conta già 96 dipartimenti occupati in Università e Politecnici (aggiornamento: i dpartimenti occupati sono ora più di 200) e una grande manifestazione contro la riforma e la politica del governo (7000 manifestanti l’1 settembre ad Atene).

Dichiariamo la nostra disobbedienza alle decisioni politiche dell’alleanza PASOK-ND-LAOS (socialdemocratici – conservatori – estrema destra) e alle direttive della Troika (UE, FMI, BCE). Li avvisiamo che non ci tireremo indietro fino a che la riforma non sarà ritirata e si saranno dimessi quanti la hanno votata.

Non siamo affatto terrorizzati dall’odiata minoranza dei 250 membri del parlamento che, seguendo gli ordini della Troika e del FMI, hanno portato i giovani e i lavoratori sull’orlo del baratro.

Continueremo fino alla vittoria finale costruendo il nostro movimento nelle assemblee studentesche e col supporto attivo dell’intera comunità accademica.

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Valsusa NoTav: con la valle che resiste!

In questi anni non ci siamo limitati a parlare esclusivamente di università: abbiamo cercato di legare le rivendicazioni dei movimenti studenteschi a qualcosa di più ampio, per non ridurle a richieste corporative ed egoistiche. Questo qualcosa di più ampio per noi è innanzitutto la conquista di dignità, diritti, possibilità individuale e collettiva di decidere sulla propria vita, laddove qualcuno vorrebbe impedirlo. Ma non solo: è anche un’idea globale di società fatta di democrazia diretta e reale, solidarietà, autogestione delle proprie vite, contraria alle leggi del profitto che sempre più le oligarchie finanziarie impongono approfittando della “crisi” neoliberista/capitalista.

Con questo spirito, il riconoscersi tutti dalla stessa parte della barricata, ci siamo occupati anche di questioni legate al lavoro (a cominciare dall’esperienza della Innse), ai migranti, ai beni comuni, all’antifascismo, consci che un arretramento su un fronte significa cedere ovunque.

Con questo stesso spirito molti di noi domenica 3 luglio hanno partecipato alle enormi manifestazioni (70000 persone in tutto) che hanno assediato l’area del cantiere per la TAV in Valsusa, a Chiomonte.

La Valsusa è ormai un bene comune, uno dei fronti su cui cedere non è più possibile. Non è odio per il progresso, come molti sostenitori della Tav si affannano a sostenere. Da oltre 20 anni gli abitanti, organizzati in comitati popolari democratici, resistono contro un’opera distruttiva e illogica, imposta senza alcun serio dialogo né spiegazione, nel pieno stile delle “grandi opere” all’italiana dove prima contano i soldi stanziati e solo poi gli studi del progetto e delle sue conseguenze. Da 20 anni lo Stato risponde tirando dritto per la sua strada, usando la violenza di cui può disporre quando la resistenza della popolazione diventa pratica e non solo formale.

Questo è quello che è successo anche domenica 3 luglio, come rivendicato dai comitati popolari in conferenza stampa. Nessun fantomatico “black bloc”, come sostiene la guerra mediatica scatenata dalle grandi testate nazonali, solo una parte della guerra, reale e fatta di truppe d’occupazione, che lo Stato sembra avere dichiarato ai suoi cittadini. Nessun “black bloc”, ma semplicemente migliaia di valsusini che il lunedì prima, nella pioggia di lacrimogeni con cui è stata sgomberata la “Libera Repubblica della Maddalena”, hanno imparato che alle volte un casco e una maschera antigas sono necessari.

Quello che abbiamo visto domenica, la nostra verità, è quella raccontata dai comitati popolari: le truppe di occupazione che sparano lacrimogeni ad altezza uomo, pericolosi come proiettili, e lanciano oggetti di ogni tipo sulle persone che si stavano semplicemente avvicinando alle reti delle recinzioni provocando numerosi feriti, e da lì in poi l’esercizio del diritto alla resistenza popolare da parte dei valsusini e non solo, fatta, sì, anche di lanci di pietre e di quello che la montagna aveva da offrire. Lo stesso linguaggio delle rivolte urbane in nordafrica ed europa, la scelta di continuare con rabbia e determinazione di fronte a uno scenario che avrebbe concesso altrimenti solo un mesto ritorno a casa.

Cosa sono la dignità e il rispetto i valsusini l’hanno vissuto così, dimostrando ancora una volta che la valle quest’opera non la vuole e la vera democrazia la fanno le assemblee popolari tra una barricata e l’altra, e non il potere politico P1 P2 P3 P4…

Come studenti non possiamo che riconoscere l’importanza per tutti di questa lotta popolare, e diamo la nostra solidarietà ai valligiani ribelli, agli arrestati e ai feriti di domenica.

A sarà dura!

Collettivo CittàStudi – Universitari Milano

Per info e seguire gli sviluppi:   http://www.notav.info , http://www.notav.eu , http://www.infoaut.org .

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A proposito di conflitti tra Stato e cittadini:  “abbandonati dallo stato”, video  a cura dei “biologi in fermento” di Unimi, (autunno 2010).

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Di seguito una rassegna (non nostra) sul 3 luglio e il movimento NoTav:

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[CICLOF] Il 12 e 13 giugno 4 SI per l’acqua pubblica e contro il nucleare

Come ciclofficina “Ruota libera” riteniamo che, sebbene il voto non debba sostituire la presa di coscienza e la mobilitazione popolare dal basso, sia essenziale partecipare alle votazioni referendarie per difendere ancora una volta i beni comuni sotto attacco come l’acqua, la salute, l’ambiente.
E’ contraria ai nostri principi e alla nostra pratica di autogestione l’idea della privatizzazione di un bene pubblico fondamentale e vitale quale e’ l’acqua. Consideriamo inoltre devastante per l’ambiente e per la salute qualsiasi impianto nucleare. Gli impianti nucleari sono uno squalldo interesse delle lobby industriali e militari, disposte a produrre danni permanenti all’ambiente e alla salute per perseguire i propri interessi.
Siamo in più contrari a qualsiasi privilegio “ad personam”.
Per questi motivi invitiamo tutti ad andare a votare e far votare 4 SI ai referendum del 12 e 13 giugno.

Ciclofficina Ruota Libera

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