12 DICEMBRE – LA STRAGE E’ DI STATO


12 dicembre – piazza Fontana è popolare e antifascista!   A quarant’anni dalla strage di Piazza Fontana lo Stato ci ha riprovato. Ha riprovato a prendersi una piazza simbolo nel centro di Milano, quarant’anni fa fu la strategia della tensione, oggi sono i palchi e le commemorazioni ufficiali da cui il popolo è escluso. Due manifestazioni hanno attraversato il centro di Milano, diverse ma non opposte. Quella "ufficiale", con le autorità e i parenti delle vittime, e quella di chi la strategia della tensione l’ha subita più di tutti: gli studenti, i movimenti, la società civile. Coloro che Piazza Fontana sono soliti commemorarla tutti gli anni, che da 40 anni lottano per ricordare, per far ricordare e per chiedere, ancora oggi, verità e giustizia, si son ritrovati, finito il corteo, chiusi fuori, esclusi da quella che doveva essere la festa dell’ipocrisia (non ci riferiamo ovviamente ai familiari delle vittime). La festa di chi è antifascista solo per due giorni all’anno (l’altro è il 25 aprile) e ha imposto a piazza Fontana una sua verità su una targa di marmo, in cui si dice che Pinelli è semplicemente "morto" nei locali della Questura milanese, al posto di quella apposta dagli anarchici e dagli studenti che recitava: "ucciso innocente". 
Ma qualcosa è andato storto.
Il popolo già presente in Piazza Fontana ha fortemente criticato gli interventi degli esponenti delle istituzioni, restando invece in un silenzio emozionante quando a parlare era chi quarant’anni fa ha perso le persone più care.
La gente chiusa fuori, in un quarantennale blindato, è voluta entrare lo stesso, sfidando l’arroganza e la prepotenza di polizia e carabinieri, che hanno risposto con quello che sembra essere l’unico modo a loro consono: caricando e manganellando. Si è giunti così al paradosso: un corteo che urlava "vogliamo entrare" e una piazza che rispondeva "fateli entrare". In mezzo le forze dell’ordine che picchiavano.
Dopo poco, allontanatesi in fretta le autorità, il corteo è potuto ad entrare, con l’imbarazzo della polizia che, chiusa tra due ali di folla, è dovuta andare via. La piazza è così tornata popolare e antifascista.

Racconti della giornata: indymedia [2], peacereporter , corsari , cantiere

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9 dicembre. Iniziativa di sensibilizzazione in Piazza Leonardo da Vinci. Durante la notte sono state attacchinate per terra davanti al rettorato del politecnico alcune slides informative sulla giornata del 12 dicembre 1969, che vide la strage di piazza Fontana a Milano e numerosi altri attentati in tutta Italia. Era l’inizio della strategia della tensione, volta a reprimere i movimenti sociali e imporre una svolta autoritaria allo Stato, orchestrata da apparati statali più o meno deviati e messa in pratica da organizzazioni neofasciste. Abbiamo voluto richiamare l’attenzione degli studenti con un’installazione con materiale informativo, sagome per terra, zona cintata con nastro. Perchè la memoria è un ingranaggio collettivo. Qui i materiali , qui le foto .

 

Come collettivo città studi scenderemo in piazza aderendo al seguente appello (qui su indymedia): 

Piazza Fontana 12 dicembre 1969 – 12 dicembre 2009
Un corteo per ricordare la matrice fascista della strage, la morte di Giuseppe Pinelli e i depistaggi di stato.
Il corteo partirà da Piazza Missori alle ore 15.00

Per ricordare la strage fascista di piazza Fontana, a quarant’anni dall’inizio della strategia della tensione, l’uccisione di Giuseppe Pinelli e le responsabilità degli organi di polizia e dei servizi segreti che finanziarono e protessero i gruppi neofascisti, chiamiamo tutte e tutti in piazza promuovendo nella giornata di sabato 12 dicembre alle 15.00 un corteo, che partendo da piazza Missori, compia una prima tappa davanti alla lapide di Saverio Saltarelli, ucciso da un candelotto lacrimogeno nel corso di violente cariche dei carabinieri solo un anno dopo, per terminare in piazza S. Stefano davanti ai monumenti di Claudio Varalli e Giannino Zibecchi, giovani militanti antifascisti caduti a Milano nell’aprile 1975 per difendere la democrazia al pari di Giovanni Ardizzone, Roberto Franceschi, Alberto Brasili, Gaetano Amoroso, Fausto e Iaio, Luca Rossi e Dax. La strage di piazza Fontana, con la morte di 17 persone inermi e il ferimento di quasi un centinaio fu determinata da una bomba collocata dal gruppo fascista di Ordine nuovo all’interno della Banca nazionale dell’agricoltura, con la copertura di apparati dello Stato con l’intento creare nel paese un clima di terrore per bloccare, attraverso la repressione poliziesca ed il restringimento delle libertà democratiche, le lotte operaie e studentesche che stavano scuotendo dalle fondamenta la società borghese e capitalista.

A sancire questa verità le parole scritte nelle ultime sentenze che pur comportando l’assoluzione degli imputati hanno riaffermato la matrice dell’attentato, nonché le responsabilità di Franco Freda e Giovanni Ventura, due degli stragisti fascisti, ormai non più processabili. Il gruppo, che comprende anche Delfo Zorzi, latitante in Giappone, è sotto processo anche per la strage di Brescia. Ribadirlo significa testimoniare una verità che qualcuno vorrebbe ancora oscurare in nome di una generica condanna al terrorismo. Con essa nascondere anche le tragiche circostanze della morte di Giuseppe Pinelli, la diciottesima vittima innocente di piazza Fontana, che precipitò da una finestra del quarto piano della Questura milanese, non certo un “malore attivo”, quando si cercava di attribuire agli anarchici e alle sinistre la responsabilità di quanto accaduto.

La memoria di ieri impone di parlare del presente e quindi essere in movimento contro fascismo, razzismo e omofobia. C’è chi non dimenticherà di portare con sé “Dax” Davide Cesare e “Abba” Abdoul Guibre, non per farne dei martiri o degli eroi ma ancora una volta per ribadire che l’omicidio di questi 2 giovani è ancora una ferita aperta e anche per questo motivo fascisti vecchi e nuovi non possono avere spazio in questa città.

Saremo in piazza per dire ancora una volta che riteniamo indegni i tentativi di militarizzare i territori con forze di polizia impunite chiamate a manganellare, arrestare, “immunizzare” qualsiasi manifestazione di dissenso, nel tentativo di sgomberare e svendere ogni spazio di libertà e alternativa culturale mentre nel frattempo veniamo "privati" di ogni diritto e bene comune, aria e acqua comprese. E contro gli attacchi, i blitz squadristi e la violenza che sta subendo oggi chi lotta per la difesa del proprio reddito e lavoro. Chi non dimentica la gravità delle violenze e attacchi alla comunità gay e glbtq.

Scenderemo in piazza per non dimenticare niente e nessuno. Per dire ancora una volta che la matrice della strage è fascista, che la strage è di Stato.

Rifondazione Comunista
Comunisti Italiani
Circolo anarchico Ponte della Ghisolfa
Associazione culturale Punto Rosso
Teatro della Cooperativa
Associazione per non dimenticare Claudio Varalli e Giannino Zibecchi
Associazione Familiari e amici di Fausto e Iaio
Gli amici e i compagni di Luca Rossi
Osservatorio Democratico sulle nuove destre
Sinistra Critica
Lidia e Mario Franceschi
Rosa Piro, la mamma di Dax
Corsari Milano
Partigiani in ogni quartiere
Collettivo Cittastudi

Aderiscono alla manifestazione
Giulio Leghissa, Luca Cafiero ,Franco Calamida,Beppe Liverani,Anna
Miculan,Emilio Molinari, Carlo Monguzzi ,Silvia Palombi,Danila
Piovani, Alfonso Rombolà. Teresa Isenburg

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