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NOI LA CRISI NON LA PAGHIAMO! – CORTEO 9 OTTOBRE
Scritto da cittaztudi in Università il 5 Ottobre 2009
UNIVERSITA’ IN CRISI
I tagli ai finanziamenti degli atenei pubblici ed il blocco del turn-over dei docenti previsti dal governo con la Legge 133 dell’agosto 2008, malgrado le mobilitazioni studentesche dell’anno scorso, non sono ancora stati revocati. Già da quest’anno se ne sentono gli effetti: organici ridotti, corsi che chiudono, dottorati, tutorati e borse di studio in diminuzione. Si trova una situazione simile nelle scuole, peggiorata oltretutto con la non-riassunzione dei precari e la chiusura – a Milano – delle scuole civiche, tra cui il serale Gandhi: l’ennesimo attacco ad un’idea di istruzione pubblica garantita a tutti.
E questo è nulla rispetto a quello che succederà l’anno prossimo, se i tagli previsti saranno confermati: la CRUI (Conferenza dei Rettori delle Università Italiane), che certo non si è mai distinta per un’opposizione intransigente alle politiche ministeriali, ha già votato una mozione in cui afferma “l’assoluta insostenibilità dei tagli previsti per il 2010 e il 2011, di dimensioni tali da rendere del tutto ingestibili gli atenei statali e non statali, con conseguenze irreparabili per la formazione e la ricerca” (25 giugno 2009) e una in cui dichiara che “mantenere quei tagli significherebbe provocare il crollo di buona parte del sistema universitario a cominciare dal 2010” (24 settembre 2009). Se lo dicono loro…
La crisi, insomma, la stiamo ancora pagando, così come la stanno pagando i precari ed i lavoratori di ogni categoria: in Lombardia centinaia di aziende più o meno in difficoltà scelgono la strada delle chiusure, delle delocalizzazioni e dei licenziamenti di massa.
Contro questa politica di totale disinteresse per le sorti dei lavoratori e dei ceti più deboli, avvallata dalle istituzioni e da alcune sigle sindacali, la Fiom indice per venerdì 9 ottobre uno sciopero nazionale dei metalmeccanici con cortei nelle principali città.
Forti dell’esperienza di sostegno alla lotta vittoriosa degli operai della Innse, anche noi scenderemo in piazza come universitari perché individuiamo la stessa logica, quella del profitto e della speculazione, dietro le politiche in atto sull’università e sul lavoro.
In particolare chiediamo:
>> l’abrogazione degli articoli della legge 133 riguardanti i tagli al FFO (Fondo per il Finanziamento Ordinario), il blocco di fatto del turn-over per quanto riguarda personale tecnico e docente e la possibilità di privatizzare gli atenei.
>> più soldi per il diritto allo studio, in particolare per il sostegno alle fasce con reddito basso: chiediamo alloggi alla portata di tutti, borse di studio più significative e l’istituzione di un reddito sociale garantito.
>> il diritto a una ricerca pubblica, libera e di qualità, esente dal ricatto dei finanziamenti privati e della precarietà dei contratti.
>> un impiego del denaro pubblico volto a evitare che siano le fasce deboli a pagare la crisi, attraverso un’inversione di tendenza rispetto ai licenziamenti di massa ed alle politiche di privatizzazione e di dismissione dei servizi fondamentali, come acqua, istruzione, mobilità, ammortizzatori sociali, che devono invece essere garantiti.
VENERDI’ 9 OTTOBRE h 8.30 PIAZZA LEONARDO DA VINCI: CONCENTRAMENTO DI CITTA’ STUDI PER UNIRSI ALLO SPEZZONE STUDENTESCO
COLLETTIVO CITTA’ STUDI
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Volantino fronte-retro: volantino_09.pdf .
Locandina: manifesto_9_ottobre.pdf .
LIBER* TUTT* SUBITO!
Scritto da cittaztudi in Università il 13 Luglio 2009
LA REPRESSIONE NON CI FERMA – SOLIDARIETA’ AGLI STUDENTI ARRESTATI
– riflessioni su un anno di movimento studentesco e sugli arresti degli ultimi giorni –
Lunedì 6 luglio, su ordinanza della Procura torinese vengono arrestati, in varie città italiane, 21 studenti, per fatti riguardanti gli scontri al corteo del 19 maggio a Torino contro il G8 University Summit. Di questi studenti (i cui arresti sono stati tutti eseguiti in forma preventiva e non dovuti ai risultati di un processo) 16 finiranno in carcere e 5 ai domiciliari.
Non vogliamo qui fare un bilancio delle giornate di contestazione al G8 U.S., nè ridiscutere i motivi che ci spinsero a scendere in piazza, nè ricordare come l’attuale governo stia reprimendo le varie espressioni di dissenso, militarizzando le citta` e colpendo chi si oppone all’attuale stato di cose e al modo di (non?) gestire la crisi economica.
Vogliamo invece condividere alcune riflessioni sul significato di quest’ondata repressiva per noi studenti.
Partiamo a monte, dall’importanza che ha avuto (ed ha tutt’ora) il movimento dell’Onda.
In un contesto di crisi e di conseguente esasperazione dei conflitti sociali, l’Onda è stato un movimento nuovo, giovane, partecipatissimo e in grado di guadagnarsi le simpatie di tutti grazie alla sua spontaneità e trasversalità.
L’Onda ha messo in difficoltà gli apparati repressivi sia con la propria imprevedibilità (fatta di cortei improvvisati e blocchi) sia con il dialogo aperto coi cittadini.
L’Onda è stata un movimento che per mesi ha riempito le piazze con migliaia di persone, ridando significato agli spazi pubblici come presidio della vera democrazia e segnando realmente una discontinuità con la deriva razzista, ignorante e autoritaria degli ultimi anni, dando quindi nuova linfa a molte situazioni di resistenza: oltre ai cortei in difesa dell’istruzione pubblica,infatti, gli studenti hanno riempito le mobilitazioni contro le logiche razziste e autoritarie del pacchetto sicurezza, ma anche vertenze legate ai territori, come – restando a Milano – lo sgombero del CSOA Cox18 o i presidi ai cancelli della INNSE. La voglia di partecipare non è insomma rimasta legata al solo ambito universitario.
Forse contavano che il movimento si esaurisse da solo, ma non è stato così, neanche dopo le cariche di marzo alla Sapienza. L’Onda è calata, ma ancora a maggio migliaia di studenti sono scesi in piazza a Torino, stavolta molto più determinati.
Come leggere gli arresti del 6 luglio allora? Arresti, ripetiamo, cautelativi, per reati non certo tanto gravi da giustificare un arresto, come resistenza a pubblico ufficiale.
Secondo noi il Ministero dell’Interno, attraverso le Questure e le Procure, ha voluto dare un segnale POLITICO all’intero movimento studentesco, in vista innanzitutto del G8 a L’Aquila, ma soprattutto dell’autunno prossimo. Il messaggio è chiaro: vi colpiamo quando vogliamo, non tollereremo più che la protesta esca dagli argini che noi abbiamo stabilito.
Per questo crediamo che debbano sentirsi parte in causa tutti gli studenti che quest’anno si sono mobilitati e hanno organizzato e partecipato alle iniziative dell’Onda, esprimendo solidarietà ai 21 studenti raggiunti da misure cautelari assurde e pretestuose, date le accuse che compaiono negli atti giudiziari. Perché questi insoliti atti repressivi sono una pesante intimidazione che mira a restringere gli spazi di libertà e agibilità di tutti.
Per conto nostro, continueremo a fare autoformazione, controinformazione e ad aprire spazi di confronto e socialità, opponendoci sempre e comunque alla svendita dell’istruzione e della cultura pubbliche e lavorando con tutti quelli che vorranno collaborare. Arrivederci a settembre!
Collettivo di Città Studi
[ per contatti: retazione@libero.it ]
Qui la locandina: locandina arresti.pdf
Per aggiornamenti e approfondimenti:
http://www.uniriot.org/uniriotII/ , http://www.uninversi.org , http://petizionearrestig8.noblogs.org/
ComunicAzione + Apertura Ciclofficina Ruota Libera
Scritto da cittaztudi in Università il 11 Luglio 2009
Alcune foto di quest’anno:
striscione contro il G8 university summit, striscione in solidarietà ai migranti respinti in mare (volantino: volantino antirazzista.pdf ), murales in via celoria (volantino: VOLANTINO_CANE.pdf )
Per altre immagini: http://www.flickr.com/photos/cittastudi/
Segnaliamo inoltre che il 5 giugno, dopo lavori di ampliamento e sistemazione ha riaperto ad agraria la Ciclofficina Ruota Libera, spazio autogestito dagli studenti di Città Studi con la passione della bici. La ciclofficina è aperta tutti i venerdì pomeriggio e offre un aiuto all’autoriparazione del proprio veicolo in un’ottica di trasmissione delle competenze secondo il motto "lo vedi, lo fai, lo insegni".
maggiori informazioni: http://ciclofficinaruotalibera.wordpress.com/
AUTOFORMAZIONE #2 – PIU’ CULTURE MENO CHIUSURE!
Scritto da cittaztudi in QUESTIONI MIGRANTI, Università il 14 Giugno 2009
MERCOLEDI’ 17 GIUGNO h 17, FACOLTA’ DI AGRARIA (via Celoria 2)
S_tralci, le Cellule Compagne e il Collettivo di Città Studi presentano:
"UNA STAGIONE ALL’INFERNO"
seminario autogestito sulle condizioni del bracciantato migrante in sud Italia
a seguire cena etnica al COA T28 (via dei transiti) in solidarietà con l’ambulatorio medico popolare sotto sgombero
“Una stagione all’inferno” è il titolo che abbiamo voluto dare a questa iniziativa, perché è la realtà che vivono regolarmente i lavoratori migranti impiegati in agricoltura quando, come stagionali, si spostano da una regione all’altra del nostro Paese pur di lavorare, accettando paghe da fame e costretti a condizioni di povertà estrema ed esclusione. Vogliamo cominciare ad indagare e a riflettere su ciò che vivono tutti i giorni questi uomini e queste donne, vittime ricattabili di un sistema economico e politico perverso che li sfrutta e li criminalizza allo stesso tempo, determinando la loro emarginazione dalla società civile e perpetrando così nel tempo la condizione a sé più vantaggiosa: lo sfruttamento di manodopera a basso costo e senza diritti. Oggi, nel complesso fenomeno dell’immigrazione in Italia, la condizione dei braccianti stagionali resta un nervo scoperto e ipocritamente nascosto. Già nel 2004, Medici Senza Frontiere aveva visitato le campagne del Sud Italia per portare assistenza sanitaria agli stranieri impiegati come stagionali e per indagare questa scomoda realtà. Già allora erano emerse le vergognose condizioni di vita e il preoccupante stato di salute in cui versavano i migranti. A distanza di anni MSF ha potuto constatare che nulla è cambiato. Il costo umano determinato da un politica tesa solo a regolamentare flussi migratori senza avere il coraggio di guardare in faccia la realtà e di andare alla radice del problema, è altissimo. Con questa iniziativa vogliamo dunque denunciare l’atteggiamento ambiguo e ipocrita del sistema istituzionale italiano nei confronti dell’immigrazione irregolare. Da una parte, si registrano misure di contenimento del fenomeno migratorio con politiche dal pugno di ferro tese a combattere la clandestinità inneggiando alla difesa della legalità; dall’altra, le stesse istituzioni nazionali e locali si tappano occhi, orecchie e bocche dinnanzi al massiccio sfruttamento di manodopera clandestina nelle produzioni agricole del Meridione perché necessari al sostentamento delle economie locali. L’utilizzo di forza lavoro a basso costo, il reclutamento in nero, la negazione di condizioni di vita decenti, il mancato accesso alle cure mediche sono aspetti ben noti e tollerati. I sindaci, le forze di Stato, gli ispettorati del lavoro, le associazioni di categoria e di tutela, i ministeri: tutti sanno e tutti tacciono. Vessati, sfruttati, ricattati. Picchiati, scacciati, braccati. Gli immigrati stagionali vivono in case abbandonate, in fabbriche in disuso, talvolta per strada. Pur di sopravvivere offrono le proprie braccia per meno di 25 euro al giorno e per molti l’obiettivo di inviare risparmi alle loro famiglie nei paesi di origine fallisce miseramente. Evidentemente la storia si ripete. Se da una parte, infatti, con la riforma agraria degli anni ’50 venivano affrontate e parzialmente risolte le durissime condizioni di vita dei nostri braccianti meridionali, oggi, a distanza di quasi sessant’anni, siamo tornati al punto di partenza; alla logica latifondista del caporalato e dello sfruttamento. Il tutto nella più completa assenza di un sindacato bracciantile in grado di tutelare i diritti di chi la terra la lavora e che, di fatto, sostiene l’agricoltura del Sud Italia; di chi l’attuale sistema economico e politico italiano non esita a sfruttare quando è invisibile e a denigrare attraverso campagne mediatiche quando serve un capro espiatorio su cui scaricare il malessere sociale della popolazione.
Come studenti della Facoltà di Agraria riteniamo quindi che la nostra formazione universitaria non possa limitarsi allo studio del miglioramento delle tecniche produttive agricole, ma debba affrontare anche il risvolto sociale che da sempre caratterizza il settore primario. Per questo proponiamo un momento di autoformazione, che non si limiti però alla mera constatazione dello stato di cose attuale, ma che stimoli un dibattito ed un’analisi propositiva, consapevoli del ruolo che l’agricoltura può giocare nel processo di integrazione tra i popoli e nella costruzione della società del domani.
AUTOFORMAZIONE #1 – PIU’ CULTURA MENO PAURA
Scritto da cittaztudi in Università il 10 Giugno 2009
GIOVEDI’ 11 MARZO @FISICA (via CELORIA 16) h 17:00, AULA B
hackit.09 e il collettivo di città studi presentano:
"IL SOFTWARE LIBERO E L’OPEN SOURCE: COSA SONO, A COSA SERVONO, PERCHE’ FUNZIONANO"
… verso l’hackmeeting 2009 (www.hackmeeting.org)…
Locandina: manifesto_1.01.pdf
ALE LIBERO SUBITO!
Scritto da cittaztudi in Università il 24 Maggio 2009
Martedì 19 maggio a Torino migliaia di studentesse e studenti hanno dimostrato come il fuoco delle mobilitazioni di questo autunno contro il decreto Gelmini non si sia spento, andando a contestare il G8 university summit con rabbia e determinazione. Un summit che si svolge durante una crisi causata dalla stessa istituzione illegittima che di questa crisi è la diretta responsabile, riempiendosi la bocca a sproposito di termini quali sostenibilità e sviluppo, quando i fatti hanno evidenziato l’insostenibilità di questo sistema economico e all’interno di questo le misure proposte per la trasformazione delle università secondo il modello aziendale.
Delle grandi mobilitazioni che in questo autunno hanno coinvolto centinaia di migliaia di persone per la difesa di una formazione libera e accessibile a tutti e tutte è rimasta la capacità di rendere gli studenti, i lavoratori e i ricercatori degli atenei i protagonisti di un grande cambiamento dal basso: una reale opposizione sociale che oggi ha dimostrato la maturità per riprendersi le strade di Torino e isolare i baroni e il loro insostenibile summit come un corpo estraneo da quello che è il reale mondo universitario.
Un’estraneità che si è manifestata anche nell’incredibile presenza di forze dell’ordine in assetto antisommossa a difesa del fortino dei baroni, che ha evidenziato ulteriormente la distanza tra la loro idea di formazione e l’univeristà che invece reclamano gli studenti, i lavoratori e i ricercatori, istituendo addirittura una ‘zona rossa’, inaccessibile e militarizzata come ai tempi delle giornate del G8 genovese del 2001.
Nel legittimo tentativo di non accettare divieti e zone off limits, un grande corteo di studenti partito da Palazzo Nuovo, ha sfilato per le vie della città cercando di raggiungere il luogo dell’insostenibile summit, trovandosi a fronteggiare un ingente numero di poliziotti e carabinieri, che non hanno esitato a caricare la manifestazione. All’interno di queste cariche Alessandro, un nostro compagno,amico, fratello, è stato tratto in arresto.
Chiediamo la sua immediata liberazione, rivendicandoci tutto il percorso che ci ha portato oggi a Torino a contestare il loro modello di università e tutte le pratiche che, dalle mobilitazioni di massa di questo autunno, ai blocchi metropolitani, fino alla rabbia e alla determinazione di questo corteo, hanno caratterizzato l’azione autorganizzata degli studenti in questi ultimi mesi. La nostra lotta non è finita… è appena cominciata!
Alessandro libero subito!
Domenico libero subito!
Rete Studenti Milano – Retestudenti.noblogs.org
Corsari-milano.noblogs.org
Adesioni:
Palestra popolare Milano
Uninversi.org
Kaos Bovisa (Collettivo auto organizzato studentesco)
Coordinamento Città studi
Collettivo autart brera
Collettivo No Pasaran – mediazione culturale
Collettivo scienze politiche
Cordinamento dei collettivi studenteschi di Milano e provincia
Rebel8
Chainworkers
Leoncavallo Spazio Pubblico Autogestito
Cascina autogestita Torchiera senz’acqua
Csa Baraonda
Onda anomala Torino
Onda anomala Bologna, Cua Bologna, Laboratorio autogestito Crash
Onda anomala Palermo, Cua Palermo, Csoa ex carcere
Onda anomala Padova
Onda anomala Pisa, Area antagonista pisana
Onda anomala Roma, Atelier occupato Esc
Csa Pacì Paciana
Coordinamento Studentesco Schio, Spazio autogestito Arcadia (Vicenza)
Cosenza antagonista, Cpoa Rialzo, Rebel Fans Ultras Antifa
Csoa la Talpa e l’orologio (Imperia)
VERSO IL G8 UNIVERSITY SUMMIT
Scritto da cittaztudi in Università il 11 Maggio 2009
IMPORTANTE: L’APPUNTAMENTO PER IL TRENO PER TORINO E’ SPOSTATO ALLE h 8.00 sempre in STAZIONE CENTRALE. Per info: retazione@libero.it .
INIZIATIVA: Venerdì 15 maggio alle 12.30 a fisica – via celoria 16 – assemblea aperta a tutti del Coordinamento di CittàStudi, un momento informale di informazione e discussione su:
– G8 university summit: perchè siamo "contro", dalla questione della "sostenibilità" allo stato dell’università in Italia.
– programma delle giornate di controvertice a Torino (17/19 maggio), un occhio "storico" sui controvertici per capirne il senso.
– politiche comuni europee sull’istruzione superiore (e nel mondo): processo di bologna, necessità di mettersi in rete coi movimenti studenteschi di altri paesi.
– università in italia, a che punto siamo? la legge 133 e la 180 sono ancora in vigore e si preparano delle vere riforme. riprendiamo il discorso dell’autunno.
Volantino di cittastudi: fronte e retro
CONTRIBUTI:
facoltà umanistiche 130625-Università alla ricerca dei suoi confini (Umanistiche).pdf
facoltà scientifiche 130626-Università alla ricerca dei suoi confini (Scientifiche).pdf
da uninversi.org g8dossier_def.pdf
contributo collettivo opuscolo cantiere.pdf
PROSSIME INIZIATIVE
Scritto da cittaztudi in Università il 4 Maggio 2009
VERSO IL G8 UNIVERSITY SUMMIT
Torino 17-18-19 maggio
APPUNTAMENTI:
- Martedì 5 maggio –> Ore 17.00, Statale via festa del perdono: Assemblea pubblica verso il g8 di torino. Interverranno i compagni del cua torinese (Collettivo universitario autonomo).
- Martedì 12 Maggio –> Ore 15.00, Accademia di brera: Collettivi, studenti, ricercatori, dottorandi e lavoratori in assemblea verso il g8 di torino.
- Mercoledì 13 maggio –> Ore 17.00, Statale via celoria: Iniziativa pubblica sul g8 2001, con proiezioni di video, foto, documenti e con l’intervento di supporto legale.
Stazione Centrale
TUTT* A TORINO!
Vedi anche: http://ondanog8.blogspot.com/
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Mercoledì 6 maggio h.12.30 aula 5: "Un paese di Baroni" – Incontro con Davide Carlucci…
6 maggio h.12.30 aula 5
Facoltà di Scienze Politiche
(via Conservatorio 7, mm1 San Babila)
"UN PAESE DI BARONI"
Incontro con Davide Carlucci, giornalista de "La Repubblica"
"I Rettori hanno famiglia in 25 delle 59 università statali italiane. Quasi il 50% (42,3 %) ha nella medesima università un parente stretto, quasi sempre un altro docente" ( p114)
"Il rispetto sostanziale degli interessi della facoltà viene prima del rispetto delle regoli formali" (D. Checchi, Cdf del 12.02.09 per spiegare il rinnovo del mandato del Rettore)
Questo libro racconta l’università dei privilegi e anche l’università di chi lavora seriamente tutti i giorni e per pochi soldi. Le storie e le testimonianze di chi si è ribellato contro i concorsi truccati rivelano un sistema fortissimo, basato molto sull’obbedienza e molto meno sul merito: esistono delle vere e proprie gerarchie nazionali per ogni disciplina, chi occupa il vertice comanda su tutti.
In un’università con i conti sempre più in rosso, i professori si ergono a difensori dell’istruzione pubblica contro i tagli. Ma come funziona realmente il sistema-università? Chi sono e come agiscono i baroni? Come vengono usati i soldi e le risorse? In tutto ciò chi è a rimetterci?
Discutiamone con Davide Carlucci a partire dalle nostre esperienze e dalle inchieste dal basso intraprese durante l’Onda.
L’altra faccia dell’impero…
Scritto da cittaztudi in ANTIFASCISMO, Materiali, Università il 1 Aprile 2009
Appena il movimento riprende voce, ecco che saltano fuori per intimidirlo. Chi sono? I soliti: ministri sedicenti democratici, polizia politica non politica, fascisti di strada e di palazzo…
Mettiamo a disposizione il testo che stiamo distribuendo in città studi a proposito di alcuni episodi avvenuti ultimamente:
Manifesto in A3: 147272-l’altra faccia dell’impero – manifesto.pdf
Volantino pieghevole (4 facciate):
147275-l’altra faccia dell’impero – esterno.pdf
147274-l’altra faccia dell’impero – interno.pdf
Disponibile inoltre "il Bigolo", parodia autoprodotta del "pungolo", giornale di AU in ateneo: il bigolo.pdf .
sciopero di scuola e università – l’onda torna in piazza
Scritto da cittaztudi in Università il 16 Marzo 2009
MERCOLEDI’ 18 MARZO CORTEO
L’onda di questo autunno ha rallentato l’abbattersi della crisi sulle scuole e sulle università. Mercoledì 18 Marzo torneremo a scendere in piazza perchè ora come questo autunno rifiutiamo i tagli all’istruzione e alla ricerca, di cui oggi iniziamo a vedere gli effetti ma che dall’anno prossimo saranno ben più palesi e pesanti. Se non si investe nella conoscenza si preclude al paese la possibilità di risollevarsi dalla crisi, mentre le risposte del governo ai problemi economici si concretizzano sempre più in provvedimenti autoritari che restringono i diritti delle persone, come i pacchetti sicurezza e i decreti razzisti dell’ultimo periodo.
IN PARTICOLARE VOGLIAMO:
>> l’abrogazione degli articoli 16 e 66 della legge 133 riguardanti i tagli al FFO, il blocco di fatto del turn-over per quanto riguarda personale tecnico e docente e la possibilità di privatizzare gli atenei. Il governo ha risposto all’onda con la legge 180 che non risolve di fatto nessun problema, ma anzi inserisce criteri di efficienza concorrenziale nella distribuzione dell’FFO. Qualunque riforma deve partire da un aumento dei fondi e non da una loro riduzione. E’ grave il fatto che in Italia l’Università sia finanziata con solo lo 0,7% del PIL contro un’indicazione europea del 3%.
>> più soldi per il diritto allo studio, in particolare per il sostegno alle fasce con reddito basso: chiediamo alloggi alla portata di tutti, borse di studio più significative e l’istituzione di un reddito sociale garantito. Si devono assicurare strutture e servizi funzionali per tutti, non vogliamo numeri chiusi motivati solo dall’inadeguatezza dei finanziamenti. Vogliamo una didattica di qualità garantita a tutti, adeguatamente valutata, non la frammentazione dei corsi e la proliferazione (per interessi localistici) di sedi universitarie inutili e dequalificate.
>> il diritto a una ricerca pubblica libera e di qualità, esente dal ricatto dei finanziamenti privati e della precarietà dei contratti. Vogliamo una gestione più trasparente e partecipativa dei fondi e delle carriere accademiche. Chiediamo l’istituzione di un contratto unico di lavoro non precario adeguatamente retribuito che preveda il rispetto dei diritti dei lavoratori, e la destinazione di un reddito sociale minimo a dottorandi, diversamente strutturati, precari… Opponiamo alla commercializzazione dei risultati della ricerca la libera circolazione e la dimensione pubblica dei saperi.
>> un impiego del denaro pubblico volto a evitare che siano le fasce deboli a pagare la crisi, attraverso un’inversione di tendenza rispetto alle politiche di privatizzazione e dismissione dei servizi fondamentali come acqua, istruzione, mobilità, che devono invece essere garantiti.
MERCOLEDI’ 18 MARZO
SCIOPERO!
Concentramento di CittaStudi h.8:30 Piazza Leo
Coordinamento di CittaStudi – cittastudi.noblogs.org
Studenti del Politecnico in Mobilitazione – polimimob.blogspot.com